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Festa del Cinema di Roma, Margherita Buy esordisce come regista con Volare: “Una delle cose più belle della mia vita”. Tra i produttori Maremosso, The Family. Nel film il branded entertainment di ITA Airways

di Maurizio Ermisino

C’era anche la paura di Volare tra le manie che la Billa di Margherita Buy e il Bernardo di Carlo Verdone cercavano di superare in Maledetto il giorno che t’ho incontrato.

In Volare, il film d’esordio alla regia di Margherita Buy, il terrore dell’aereo diventa il punto centrale di una storia che ci racconta anche molto altro: la paura di volare come sintomo di una paura di vivere.

Volare è un film prodotto da Kavac Film, Maremosso, IBC Movie, Tenderstories con Rai Cinema, in collaborazione con ITA Airways, prodotto da Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Simone Gattoni, e da Ada Bonvini, Luca Lucini, Lorenzo Ulivieri, Stefano Quaglia (maremosso THE FAMILY, e da Malcom Pagani, Moreno Zani. Volare è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, e uscirà in sala nel 2024 distribuito da Fandango.

È un film costruito appositamente sulle caratteristiche di Margherita Buy (autrice della sceneggiatura con Doriana Leondeff e Antonio Leotti), un’attrice che come poche altre ha saputo portare in scena le nevrosi, le ansie, i tic e le manie dei nostri tempi.

“Questo film è nato un po’ così, da una mia esperienza bellissima, quando sono andata a un corso per vincere la paura dell’aereo, dopo una vita passata a cercare di non viaggiare”, ci ha raccontato Margherita Buy in conferenza stampa. “Mi sono trovata vicino ai miei simili, ci siamo conosciuti, ed è stata un’esperienza bellissima. Mi ha portato a ripensarci, a parlarne con delle persone, come Doriana Leondeff e Maria Sole Tognazzi, che mi ha detto di scrivere la storia e di fare la regia. Ho fatto un salto nel vuoto che non facevo da anni, mi ero abituata a una vita bellissima, quella dell’attrice”. “Il corso è servito. Ma ora dovrei fare un richiamo, come con il vaccino”, aggiunge sorridendo.

Ita Airways dà vita a un’operazione di Branded Entertainment

Margherita Buy è perfetta per interpretare il personaggio di AnnaBì, un’attrice che, per paura di volare, perde l’occasione di girare un film con un grande autore coreano. E, costretta obtorto collo dalla sua agente, Mariolina (Anna Bonaiuto), accetta di tornare nella quinta stagione di una fiction che gira da tempo, Eroi della Finanza, in cui è un’agente della Guardia di Finanza. Tutto questo mentre Elena Sofia Ricci, che fa se stessa, accetta di girare al suo posto il film coreano. Il fatto che la figlia Serena (Caterina De Angelis, la vera figlia di Margherita Buy) vada a studiare a Stanford, in America, le fa riconsiderare la possibilità di prendere finalmente un aereo. E così si trova in una terapia di gruppo con altre persone che hanno la sua stessa paura. È organizzato proprio da ITA Airways, la nostra compagnia di bandiera che, con questo film, dà vita a una geniale e riuscita operazione di Branded Entertainment. Questa sera, sul red carpet, ci saranno le loro hostess ad accompagnare la regista, gli attori e i produttori.

Le recensioni dei critici uomini mi terrorizzavano

La terapia di gruppo è un’idea che ci riporta a un altro bel film in cui abbiamo ammirato Margherita Buy, ancora con Verdone, Ma che colpa abbiamo noi. Quello che va in scena una volta che AnnaBì entra nella stanza della terapia di gruppo è un vero e proprio film nel film. Potrebbe essere una pièce teatrale, e funziona alla perfezione: Margherita Buy non sceglie comprimari, ma una serie di primi attori –  Giulia Michelini, Euridice Axen, Francesco Colella, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Pietro Ragusa – che interagiscono con lei: grazie a scrittura e recitazione l’interazione tra i personaggi è riuscita e i tempi comici sono perfetti. Grazie a questi personaggi, che in parte vivono in funzione della protagonista, in parte di vita propria, Volare diventa un film corale, ma con Margherita Buy sempre come centro di gravità permanente. E con il personaggio del critico cinematografico interpretato da Pietro Ragusa, che sarà anche uno stereotipo ma è spassoso.

“Mi sono divertita a prendere in giro la categoria, una figura che ha rovinato i primi anni della mia carriera”, racconta sorridendo la Buy. “C’era qualcosa di morboso quando si leggevano le recensioni dei critici uomini. Ma probabilmente era il padre che era in loro che mi terrorizzava”. Tutti i personaggi, a loro modo, per citare un altro film famoso della Buy, diventeranno le ‘fate ignoranti’ di AnnaBì, cambiando la sua vita. “Sono gli attori che ho sempre voluto, li ho coinvolti tanto tempo prima, e quando si pensava che il film non si facesse più sono rimasti con me” racconta la regista.

Lo sguardo di mia figlia nei miei confronti non avrei potuto trovarlo in nessun’altra

Proprio come ha fatto il suo compagno di viaggio di alcuni film, Carlo Verdone, con la serie Vita da Carlo, anche Margherita Buy crea un’opera di finzione in cui prende qualcosa della sua esperienza personale e, allo stesso tempo, viaggia tra le contraddizioni del mondo dello spettacolo, con personaggi che fanno se stessi, come la divertente e divertita Elena Sofia Ricci.

È un film soprattutto di donne, in cui, accanto alla Buy e alla Ricci, brillano un’agguerrita Anna Bonaiuto, la dolce Euridice Axen, capace di interpretazioni mai banali, la nevrotica Giulia Michelini. E Caterina De Angelis, figlia della Buy, uno dei volti più belli della nuova generazione. “Con Caterina è stato naturale lavorare” spiega Margherita Buy.

“Lo sguardo che ha mia figlia nei miei confronti – che è fatto di amore, critiche, di sapere chi sono io – non avrei potuto trovarlo negli occhi di nessun’altra attrice”. “A parte il fatto di essere un’attrice e capire gli attori, non ha in nessun modo creato una gerarchia per cui lei era più importante rispetto a noi” racconta Caterina De Angelis a proposito della madre regista.” Ognuno si è innamorato del proprio personaggio e ha cercato di portarlo a casa nel miglior modo possibile perché era una cosa che condividevamo con lei”.

Sul set ho cercato di non prevaricare

Ma come si è trovata Margherita Buy nei panni della regista? “Dirigere è stata la cosa più divertente”, racconta emozionata. “Migliorare il personaggio che avevo scritto è stata una delle cose più belle della mia vita”. La famosa attrice ha spiegato anche di aver cercato di essere qualcosa di diverso da alcuni registi con cui ha lavorato. “I registi con cui mi confrontavo di notte e di giorno quando giravamo, in fondo, mi hanno dato una direzione” ha spiegato. “Sono stata il contrario di quello che alcuni i registi sono stati per me. Ho cercato di non prevaricare: sono una persona nervosissima e ho cercato di non esserlo. Mettere una brutta atmosfera in un set dà brutti risultati. Ci sono registi che dicono: il potere sono io, si fa come dico io”. A proposito di registi, ci sono dei suoi colleghi registi che hanno già visto e apprezzato il film. Nanni Moretti, che lo proietterà al Sacher domani sera, Marco Bellocchio e Luca Lucini, che sono tra i produttori, e sono stati grandi sostenitori del film.

Che quattro registe debuttino è una grande cosa

Volare è un film di cui Margherita Buy, i produttori e gli attori possono andare orgogliosi. Anche perché, con la Buy, sono quattro le attrici che hanno debuttato alla regia in questo periodo. “Che quattro registe debuttino è una grande cosa. Mi piace” riflette Margherita Buy. “Ci siamo esposte, ci siamo messe in una posizione di grande rischio. È giusto che sia competizione. È una dimensione che mi piace, bella, sana”. E poi c’è da essere orgogliosi perché, in modo raffinato e senza somigliare a nessun altro, questo film fa sinceramente ridere.  “È da tanto che faccio film più drammatici, ma la commedia è una cosa che mi piace molto” racconta la regista. “Mi piace anche la capacità di mettere insieme tanti generi. In questo film ci sono anche momenti meno divertenti, più drammatici. La commedia è un mezzo che mi appartiene. Per me essere comica è un grande complimento”.