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Tangoo prevede di sviluppare un fatturato di circa 6 milioni per la fine del 2022 e di crescere in Spagna, UK, Francia e Germania

TANGOO, il trading desk indipendente nato in Italia, ha mostrato questa mattina alla stampa il suo management team, completato dall’ingresso, a fine 2021, del Managing Director Gaetano Polignano, con la Chief Revenue Officer Claudia Mammarella e la Marketing Manager Amanda Lim.

“L’idea di fondo di Tangoo era scaturita in MainAd nell’anno 2020, quando la pandemia aveva drasticamente cambiato l’intero scenario operativo”, ricorda Mammarella. “L’obiettivo era quello di andare oltre la tecnologia, il programmatic e la performance, punti di forza dell’azienda, per salire lungo l’intero funnel e condurre i brand attraverso un percorso di digitalizzazione con l’obiettivo di permettere loro di raggiungere un pieno in-housing“.

Verso la fine del 2020 sono arrivati anche i primi clienti, pur in assenza di un vero e proprio lancio della nuova società – l’abbiamo voluta chiamare Tangoo perché il ballo argentino richiede la partecipazione di due persone, nota scherzosamente Mammarella. Un debutto sul mercato che ha rafforzato le validità di una scelta vincente sin dal primo momento: assolutamente no a servizi a silos ma un’offerta sinergica, con copertura a 360°. L’attività che Tangoo svolge ed i suoi valori sono infatti costruiti interamente su un’ottica focalizzata sul cliente.

“Oggi Tangoo è un realtà multinazionale, con un divisione creativa in Kossovo e una unit tech in India, mentre le attività strategiche e commerciali sono a Milano”, sottolinea Mammarella. “Da digital media partner, da consulente su prodotti, soluzioni e attività nell’ambito del digital media, quale si propone di essere Tangoo, era indispensabile che le nostre expertise si allargassero anche a questi ambiti, utilizzando team fortemente motivati, all’avanguardia e capaci di soluzioni a volte sorprendenti”, aggiunge Lim.

Accompagnare i brand nella loro evoluzione digitale non è uno slogan per Tangoo: significa iniziare a concepire i dati, quelli di prima parte soprattutto, che rimangono una proprietà indiscutibile dell’azienda anche in questi tempi cookieless, in maniera innovativa; integrare la tecnologia in ogni processo e ragionare in termini di lifetime value e churn rate, non più di semplice fidelizzazione.

“Il valore dell’indipendenza”, evidenzia Polignano, “si traduce oggi nell’ownership della conoscenza, da portare in house. Conoscere chi è il proprio consumatore, non in base a inferenza statistiche, ma basandosi su quello che ha detto e sui suoi comportamenti effettivi, sulle sue scelte. Conoscere, in altre parole, significa pensare in digitale, costruire asset creativi, customizzare il media secondo le preferenza manifeste del target. Includendo in questo percorso i brand, le agenzie e i centri media: il nostro ruolo di consulenti prevede proprio la ricerca dei migliori partner per garantire al cliente un’attività onnicomprensiva e integrata”.

L’attività attuale di Tangoo prevede di seguire i clienti in Italia e in Spagna, con una forza lavoro di 17 persone nel nostro paese,a cui si sommano altre 5 creativi nel Kossovo e 6 attive in India, che sviluppano soluzioni tech. Il lancio della sede spagnola è previsto dopo l’estate, mentre l’anno prossimo, invece, saranno aperte altre filiali in UK, in Francia e in Germania.

“Certamente si sono sviluppate sinergie con MainAd, come l’uso di Beeswax, di cui siamo reseller, integrandolo al bisogno con altre tecnologie”, conclude Polignano, “come quella che abbiamo sviluppato in India per FeedsManager, pensata per uso interno e che oggi si può utilizzare efficacemente su piattaforme Google e Amazon per categorizzare l’inventory“.

“Tangoo sta registrando in questi primi mesi (nella chiusura del primo quarter) un +80% on year”, è la nota finale, “e la proiezione a fine anno è tra i 5.7 mio e i 6 milioni. Nell’anno 2023 è prevista un’ulteriore espansione, guardando verso il mercato US. Nel 2021 i dati mostrano che abbiamo chiuso a circa 3 milioni di ricavi, nonostante la partenza ‘in sordina’ ad anno già avanzato”.