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Nuova strategia di Google: ora vuole pagare gli editori per i ‘contenuti di qualità’ che verranno pubblicati sui servizi News e Discover

In un blogpost, Google ha annunciato che le news di alcuni editori saranno remunerate all’interno del nuovo programma di licenze per ‘contenuti di alta qualità’, come recita il post, destinato a prendere il via entro fine anno, per i servizi Google News e Discover. “Questo programma”, scrive Brad Bender, VP Product Management di Google, “aiuterà gli editori partecipanti a monetizzare i loro contenuti attraverso un’esperienza di storytelling arricchita che consenta ai lettori di esplorare le notizie grazie ad articoli più complessi, così da informarsi in maniera aggiornata ed essere esposti a una pluralità di differenti opinioni”.

La società californiana aggiunge che in determinati casi offrirà agli utenti accesso gratuito ad articoli pay, grazie agli accordi che conta di raggiungere con gli editori.

La notizia rappresenta un cambio di strategia per Google, che ha sempre sostenuto che i propri snippet lungi dal rappresentare un copyright infringement, sono al contrario per gli editori opzioni per vendere pubblicità ed abbonamenti sui propri siti. In una situazione analoga, anni fa, di fronte alle richieste di denaro degli editori spagnoli, Google preferì chiudere il servizio di News iberico, fino a che gli editori del paese non alleggerirono – e di molto – le loro pretese.

Ma tant’è, oggi il rischio di condanna per abuso della posizione dominante insito in questi atteggiamenti è reale, e ha già portato in Francia a una sentenza sfavorevole per il gigante statunitense, per cui meglio tentare di percorrere altre strade, quelle della collaborazione – chissà? – quelle del ‘divide et impera’.

Comunque, il programma annunciato partirà inizialmente solo in alcuni Paesi: Germania, per le testate di Der Spiegel; Australia, con InQueensland e InDaily; e Brasile, i giornali di Diarios Associados; ma il numero è destinato ad aumentare nei prossimi mesi, grazie a una serie di contatti già in atto, ha aggiunto Google

Si nota, per adesso, l’assenza della Francia, in cui l’Autorità nazionale per la concorrenza ha stabilito che il gigante del web dovrà negoziare il pagamento di un compenso agli editori per poter condividere i loro contenuti online: per il momento, la prima conseguenza è stata l’abolizione di tutti gli snippet transalpini, ma non sembra essere bastato alle Autorità transalpine.

Google non dà dettagli sul valore finanziario degli accordi raggiungi con gli editori citati, ma sicuramente lo scenario internazionale è poco favorevole al colosso del search.
Anche in Australia si è recentemente sviluppata un’aspra battaglia con le grandi piattaforme come Google e Facebook sulla questione copyright, con il Ministero del Tesoro del Paese che un paio di mesi fa aveva annunciato di voler adottare una legge che avrebbe imposto a questi colossi di condividere i propri ricavi pubblicitari con i gruppi editoriali.