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Contenuti generati dall’AI, l’U.S. Copyright Office stabilisce i confini della tutelabilità

Secondo l'U.S. Copyright Office l'elemento centrale del diritto d'autore rimane l'identificazione e il riconoscimento dei contributi creativi umani. Estenderlo ai contenuti generati dalle macchine minerebbe i principi fondamentali della protezione delle opere creative.
US Copyright Office

L’U.S. Copyright Office ha pubblicato la seconda parte della sua relazione sulle questioni legali e politiche relative al diritto d’autore e all’intelligenza artificiale (IA). Questa parte del rapporto affronta il tema della tutelabilità dei prodotti creati con l’IA generativa.

L’Ufficio afferma che i principi esistenti della legge sul diritto d’autore sono sufficientemente flessibili per essere applicati a questa nuova tecnologia, così come sono stati applicati alle innovazioni tecnologiche in passato. I risultati dell’IA generativa possono dunque essere protetti dal diritto d’autore solo se un autore umano ha determinato sufficienti elementi espressivi. Ciò può includere situazioni in cui un’opera di autore umano è percepibile in un output dell’IA, oppure in cui una persona apporta arrangiamenti o modifiche creative all’output, ma non la semplice fornitura di suggerimenti. L’Ufficio conferma che l’uso dell’IA per assistere il processo di creazione o l’inclusione di materiale generato dall’IA in un’opera più ampia generata dall’uomo non impedisce la copiatura.

Alla luce di queste considerazioni l’U.S. Copyright Office ritiene inoltre che non sia necessario modificare la legge esistente per fornire una protezione aggiuntiva ai prodotti generati dall’IA.

La creatività umana è centrale per il diritto d’autore

“Le nostre conclusioni si basano sulla centralità della creatività umana per il diritto d’autore”, ha dichiarato in una nota Shira Perlmutter, Direttore dell’U.S. Copyright Office. “Quando questa creatività si esprime attraverso l’uso di sistemi di intelligenza artificiale, continua a godere di protezione. Estendere la protezione a materiale i cui elementi espressivi sono determinati da una macchina, tuttavia, minerebbe piuttosto che favorire gli obiettivi costituzionali del diritto d’autore”.

Le iniziative del Copyright Office

All’inizio del 2023, il Copyright Office ha annunciato un’ampia iniziativa per esplorare l’intersezione tra copyright e IA. Da allora, l’Ufficio ha pubblicato una guida per la registrazione di opere che incorporano contenuti generati dall’IA, ha ospitato sessioni di ascolto pubbliche e webinar, ha incontrato esperti e parti interessate, ha pubblicato un avviso di indagine per raccogliere i contributi del pubblico e ha esaminato più di 10mila commenti che sono serviti a elaborare queste conclusioni.

Il Rapporto viene pubblicato in tre parti. La Parte 1 è stata pubblicata il 31 luglio 2024 e raccomandava una legislazione federale per rispondere alla distribuzione non autorizzata di repliche digitali che raffigurano realisticamente ma falsamente un individuo. L’ultima parte, di prossima pubblicazione, affronterà le implicazioni legali dell’addestramento di modelli di IA su opere protette da copyright, comprese le considerazioni sulle licenze e l’attribuzione di ogni potenziale responsabilità.

di Monica Gianotti