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Anche lo sciopero degli attori è finito. I set ripartono ma per il mondo della serialità metà stagione è perduta. Il tutto è costato 6,5 miliardi di dollari e la perdita di 45mila posti di lavoro

di Maurizio Ermisino

Mentre quello degli sceneggiatori finiva a fine settembre, lo sciopero degli attori di Hollywood è finito da qualche settimana, con grande sollievo degli appassionati di cinema e serie tv. E anche dei diretti interessati. Gli attori potranno tornare sul set e anche tornare a promuovere i film in tv e nelle conferenze stampa. È stato questo infatti il primo effetto visibile dello sciopero partito lo scorso luglio e durato 118 giorni: l’impossibilità dei talent di partecipare alla promozione dei film ha spostato l’uscita di molti blockbuster americani. Un esempio eclatante è un film attesissimo come Dune 2, e il nuovo film di Luca Guadagnino, Challengers, che avrebbe dovuto aprire la Mostra del Cinema di Venezia. Causa sciopero degli attori, la loro uscita è stata rimandata. Così vedremo Dune 2 e Challengers in primavera: il primo a marzo e il secondo il 26 aprile. Manca quindi poco per vedere molti dei film che aspettiamo. Ma non è così semplice. Perché il comparto delle serie tv, soprattutto quelle delle tv “lineari” americane, ha sofferto molto.

Gli aumenti salariali sono stati ottenuti

Ma cominciamo dall’inizio. Il sindacato SAG-AFTRA lo scorso 8 novembre, ha raggiunto un accordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers. Il sindacato degli attori è riuscito a ottenere una serie di aumenti salariali. Saranno due nel primo anno del contratto: 7% al momento della ratifica e un altro aumento del 4% effettivo a luglio 2024, con un ulteriore aumento del 3,5% effettivo a luglio 2025. I salari per le comparse sono aumentati dell’11% dal 12 novembre 2023, e poi di un ulteriore 4% dal 1° luglio 2024 e di un altro 3,5% dal 1° luglio 2025.

Lo streaming: non ci sarà piena condivisione dei profitti

Pare che la battaglia sia stata di quelle molto dure, ma nonostante questo il sindacato non è riuscito a ottenere una piena condivisione dei profitti dallo streaming. Ha ottenuto però una sorta di compensazione “bonus” per i titoli più importanti, che verrà redistribuita tramite un fondo comune. Ma è un punto di partenza per dare vita nuove battaglie in future contrattazioni, visto che il contratto dura tre anni. Non finisce qui, insomma. Inoltre il sindacato è riuscito a far associare le serie di maggior successo in streaming con quelle nella tv lineare.

Intelligenza Artificiale Generativa: servirà il consenso e ci sarà compensazione

Neanche per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale il sindacato ha ottenuto tutto ciò che voleva. In ogni caso è riuscito a inserire molte più protezioni di quanto avesse fatto la WGA, il sindacato degli sceneggiatori. La conquista più importante è che l’utilizzo della tecnologia generativa sia sempre vincolato al consenso e alla compensazione. Sarà necessario il consenso della famiglia di un attore deceduto per utilizzare le sue sembianze in una produzione. Altra cosa, i consensi saranno validi per il singolo progetto per cui sono stati concessi e non sarà possibile per gli studios utilizzare di nuovo l’aspetto di un attore per altri progetti.

Quanto costano lo sciopero e i nuovi contratti?

I nuovi contratti sindacali con attori, sceneggiatori e registi costeranno agli studios di Hollywood tra i 450 e i 600 milioni di dollari all’anno. A stimarlo è Moody’s, la famosa agenzia di rating. Questo per il futuro. Ma lo sciopero è costato molto: si stima che lo stop di sei mesi, tra sceneggiatori e attori, sia costato alla California del Sud qualcosa come 6,5 miliardi di dollari e la perdita di 45mila posti di lavoro.

Ripartono le produzioni: per prime le serie tv broadcast, le più penalizzate

Numeri dolorosi, a leggerli adesso. Il sollievo è che possono ripartire le produzioni. Gli sceneggiatori sono al lavoro già da alcune settimane. A ripartire per prime sono le serie tv broadcast. Sono infatti proprio queste, quelle delle tv lineari, che funzionano come una catena di montaggio e con ritmi di lavoro serrati. A differenza di una serie tv in streaming, che le piattaforme annunciano quando è pronta e rilasciano tutta insieme, le serie delle tv lineari devono riempire un palinsesto ben preciso, essere presenti su quella rete quel giorno della settimana e a quell’ora. Per cui gli scioperi hanno creato un vuoto nei palinsesti delle grandi tv lineari americane, per cui, se tutto va bene, potranno essere finalmente in onda a marzo, avendo perso più di metà della stagione, con stagioni da 10-13 episodi. Parliamo di serie come Grey’s Anatomy, Chicago, Law & Order e FBI. Ma si punterà ad assicurare la continuità di serie già esistenti. Tutte le nuove serie in programma slitteranno alla stagione 2024-25. Tra le serie destinate allo streaming partiranno probabilmente, e finalmente, le riprese di Stranger Things, uno dei prodotti di punta, una storia che l’ultima stagione ha lasciato in sospeso e che va chiusa in fretta non solo per le grandi richieste dei fan, ma anche perché i ragazzi protagonisti della serie, che recitano nel ruolo di preadolescenti, stanno crescendo davvero in fretta. Un’altra serie attesissima che finalmente si potrà cominciare a girare, è Mercoledì. Entrambe sono prodotte da Netflix.

Si torna sul set anche per il cinema

E da gennaio si tornerà sul set anche per quanto riguarda i film destinati al cinema. Tra le prime riprese che ripartiranno ci sono quelle di Deadpool 3, per cui dovrebbe essere stato già girato almeno il 50% del film, e Il Gladiatore 2 di Paramount: di recente, Ridley Scott ha dichiarato che per completare il film mancherebbero solo un paio di settimane, e che sono stati girati circa 90 minuti del film e ne mancano altri 90.  Alla conclusione delle riprese di Beetlejuice 2 di Warner Bros, diretto da Tim Burton, pare manchino solo 2 giorni di set. Si tornerà a girare anche per Juror No.2, il nuovo film di Clint Eastwood e Venom 3 di Sony. Sono in partenza anche il film sulla  Formula 1 di Apple con Brad Pitt, Tron 3,  e l’attesissimo Superman: Legacy, che darà il via al nuovo DC Extended Universe al cinema. La macchina e ripartita e lo spettacolo è assicurato, quindi. Però quei posti di lavoro perduti…