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casiraghi greco&: ci sono gare con clienti ‘importanti’ dove il budget di creatività, produzione, tv, stampa, pop, copre a malapena i costi di gara. E’ ignoranza, incapacità o furbizia? Ai ‘nuovi furbi’ che credono sufficiente un po’ di web o un filmettino per la tv, che assomiglia più a una story che a uno spot, dico, Auguri!

Cesare Casiraghi, Founder e Direttore Creativo CASIRAGHI GRECO&

Sta finendo il 2022, che anno è stato per voi?

Un anno positivo, nonostante sia stato vissuto nell’incertezza dovuta alla guerra. Con clienti che decidono all’ultimo se investire o se aspettare. In balia della mancanza di prodotti per la siccità, per carenza di vetro, per il costo dei container e così via.

Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?

Gli obiettivi sono sempre gli stessi: servire al meglio i clienti che abbiamo e conquistarne di nuovi. Questo impone di rinnovarsi continuamente con le risorse per essere al passo con i cambiamenti che sono sempre più veloci: oggi c’è Twitter, domani c’è Mastodon, e la vecchia televisione che non muore mai.

Contingenza a parte, che cosa augurate all’industry per il nuovo anno. Insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?

Auguro che finisca la guerra e non a scapito degli ucraini. È evidente che tutto gira attorno al conflitto. Il resto sono le solite cose che cambiano, ma ci possiamo muovere e adattare, come sempre.

In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?

Il rapporto con i clienti è sempre più al ribasso. Abbiamo avuto richieste di partecipare a gare con clienti “importanti” dove il budget, tutto compreso di creatività, produzione, tv, stampa, pop, bastava a malapena a coprire i costi della gara. Non so se è ignoranza, incapacità o furbizia. Per le visioni consiglio Lourdes.

Nell’era della proliferazione dei touch point ha ancora senso parlare di memorabilità delle campagne? Quanto la creatività è in grado di difendere l’efficacia della comunicazione contro velocità e quantità di messaggi e contenuti?

Dipende dal mercato, se stiamo parlando di prodottini di nicchia per cui può bastare qualche sponsorizzata sui social media, oppure di lanci mass market, da Gdo, dove la televisione è indispensabile. Altrimenti dovremmo pensare che a Ferrero, Barilla, ecc. piaccia buttare soldi. Chiaramente non è così, ma la speranza dei ‘nuovi furbi’ è che possa essere sufficiente un po’ di web, oppure un filmettino per la tv, che assomiglia più a una story che a uno spot, per sbaragliare il mercato. Auguri.

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