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Disc to Disc: 2022, anno di transizione. Abbiamo trasformato tutte le regie in studi con tecnologia Dolby Atmos, predisposti per l’audio immersivo. L’advertising non sarà più quello tradizionale, si trasforma in contenuto. Lo abbiamo capito per primi. E ci premia

Uno studio Disc to Disc

Antonio D’Ambrosio, Ceo e Founder di DISC TO DISC PRODUCTIONS

Si è da poco concluso il 2022. Che anno è stato per voi?

 È stato un anno di transizione perché ci simo dedicati ad un nuovo progetto: trasformare tutte le nostre regie in studi che utilizzino la tecnologia Dolby Atmos, predisposte per l’audio immersivo. Dal lato tecnico abbiamo cercato il più possibile di implementare nel miglior modo possibile il nostro know how e questa nuova tecnologia nell’adv. Così facendo siamo riusciti ad acquisire un po’ di progetti.

Per quanto concerne il lato economico, il 2022 si è rivelato un anno migliore rispetto a quanto ci aspettassimo. Il lavoro, seppur non raggiungendo i livelli del pre-Covid, è aumentato, soprattutto perché l’advertising si è trasformato. Ci sono sempre più storie da raccontare, e il nostro progetto procede nella direzione di avere più sale dedicate ai contenuti, senza distogliere l’attenzione verso il nostro core business, l’adv. Lavorare a spot pubblicitari come se fossero dei contenuti ci ha generato un altro tipo di guadagno permettendoci di esprimerci nell’ADV con progetti piu’ gratificanti e stimolanti.

 Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?

Aver fatto una scommessa, che è tuttora in atto: siamo convinti che l’advertising non sarà più quello tradizionale. Abbiamo scommesso sulla trasformazione dell’adv in contenuto, una scelta che ci sta premiando. Aver adeguato i nostri tool alla nuova era dell’advertising sicuramente è l’obiettivo dal quale stiamo maggiormente ricavando frutti.

Contingenza a parte, che cosa augurate al vostro comparto per il nuovo anno, insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?

 Noi ci occupiamo essenzialmente di audio, una base della catena produttiva con sempre meno tempo a disposizione, anche se ne avrebbe bisogno. Mi auguro che il comparto abbia maggior tempo del quale disporre per poter lavorare in maniera più accurata su progetti che sono sicuro saranno molto più impegnativi dal punto di vista dell’audio. Le pubblicità stanno diventando sempre più elaborate, in alcuni casi molto spettacolari. L’audio ha bisogno di avere del tempo per poter accompagnare la spettacolarità di queste immagini e spesso non c’è. Esiste ancora la mentalità che realizzare l’audio di uno spot sia più semplice che curarne la post-produzione video. In linea di massima è vero ma quando uno spot viene pensato come un film allora le cose cambiano, bisogna dare tempo ai vari comparti per potersi esprimere al massimo e interpretare il desiderio dei creativi al meglio. Penso all’automotive o al food, sono sempre più narrazioni e non solo spot in cui viene inserito il lancio del nuovo prodotto. Spesso alcuni brand virtuosi raccontano la propria storia e la nascita del prodotto, intorno al quale a volte si creano veri e propri racconti, senza il pensiero di puntare per forza all’offerta del giorno o a quella del mese.

In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?

Le esigenze sono storie. L’esigenza del futuro per l’adv sarà il racconto. Dovrà essere un approccio cinematografico, non quello tradizionale dell’advertising. Noi lo stiamo sperimentando in alcune produzioni. L’approccio è sempre più story-oriented e dobbiamo adeguarci alle esigenze. A volte ci chiedono dei preventivi nei quali il lavoro principale non sono i trenta secondi che andranno in onda ma i due o tre minuti che finiscono sui social, su YouTube, su RaiPlay o diventano dei corti. Spesso sono girati da grandi registi o implicano una serie di studi volti a raccontare il prodotto invece di promuoverlo.

Il lavoro più memorabile realizzato?

Il 2022 ce ne ha riservati un po’. Abbiamo appena finito di produrre uno spot che in realtà è un film per Barilla che uscirà a breve ma in mercati diversi da quello italiano. È una storia molto bella con una citazione importante di un film Disney. Abbiamo realizzato uno spot per Samsung destinato alla Germania e al Nord Europa, Love at first sight (Amore a prima vista); un ragnetto s’innamora di un cellulare Samsung di cui vede esposto un poster per strada dalla finestra della stanza in cui si trova, una storia molto tenera. Infine, i classici prodotti Ferrero per le versioni natalizie e tra poco le versioni pasquali. Di recente ci siamo occupati di una campagna per Lavazza con spot tv da 30 secondi derivanti da un progetto proiettato nei cinema, un corto di due minuti realizzato in Dolby 7.1.