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DeSantis annuncia la sua candidatura alla presidenza USA su Twitter, ma la sessione Spaces è un mezzo flop: costellata di problemi tecnici, inizia con quasi mezz’ora di ritardo e raccoglie solo 5 milioni ascoltatori nel mondo

Ron DeSantis, governatore della Florida, si candida alla Presidenza USA su Twitter: questo l’annuncio di mercoledì, che prevedeva una diretta su Spaces, una funzione solo audio che ricalca quanto tentato – senza fortuna nel medio periodo – da Clubhouse. Il parterre era di prima scelta: il proprietario del social media, il miliardario Elon Musk – un libertario o un esponente della destra repubblicana, secondo le preferenze di chi giudica – come interlocutore, e un amico di Musk, il venture capitalist cinquantenne David Sacks, come moderatore. Che cosa poteva andare storto?

Invece la festa di Ron DeSantis, il primo candidato presidenziale ad annunciare le sua partecipazione alla grande corsa per la Casa Bianca su un social media, è stata rovinata dai problemi tecnici di Twitter. L’atteso annuncio per le presidenziali Usa del 2024 è infatti iniziato con quasi mezz’ora di ritardo e dopo diversi falliti tentativi a causa dei server in difficoltà per l’elevato numero di collegamenti.

Problemi subito cavalcati da Donald Trump: il lancio è stato un “disastro così come lo sarà la sua campagna”, ha affermato l’ex presidente sul social Truth. Aggiungendo una ‘fake rooms’ Spaces su Twitter, dove con DeSantis partecipavano anche George Soros, il Diavolo e Adolf Hitler. Oltre un filmato dove un razzo SpaceX, sempre di proprietà di Musk, esplode al lancio: un’analogia molto grassolana ma efficace. Numerosi sono anche i siti americani che hanno titolato ‘Desaster’, giocando sul nome del governatore della Florida. E anche la campagna di Joe Biden ha ironizzato sui malfunzionamenti.

In realtà, al di la dell’effetto annuncio, la scelta di una comunicazione solo audio ha rischiato di limitare molto l’efficacia del lancio della candidatura presidenziale: Nè Obama, nè Trump, nè Biden hanno infatti rinunciato all’effetto video: una telecamera che li inquadrava in volto mentre pronunciavano la fatidiche parole. Anche i numeri, a posteriori, non sono stati quella di un grande evento: Musk, dichiarando l’iniziativa comunque un ‘grande successo’, ha infatti parlato di 5 milioni di ascoltatori, senza specificare quanti fossero gli americani. Un debutto davvero inferiore alle attese.