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Come conquistare la Gen Z: lo svela la ricerca di Storeis, tra trend, ‘incongruenze’, nostalgie e abitudini di consumo

Conquistare la gen z, Storeis

La Gen Z è la generazione più connessa di sempre: nati tra il 1996 e il 2010, non conoscono un mondo senza internet, social media e smartphone. Cresciuti in un contesto caratterizzato da ansia climatica, un panorama finanziario mutevole e dalla pandemia, la loro visione del mondo e la loro identità sono state plasmate dalla costante esposizione a una vasta gamma di informazioni e punti di vista.

Per conoscere una delle generazioni più sfuggenti e complicate da raggiungere, la società di consulenza eCommerce Storeis ha individuato all’interno dell’ultimo Insight report ‘Conquistare la Gen Z: cultura, trend e comportamenti’ (scaricabile qui) i principali insights in merito ai loro comportamento online, alle loro abitudini di consumo e alle incongruenze che spesso emergono tra ciò che raccontano e il modo in cui poi agiscono.

I video sono la loro finestra sul mondo

Primo insights è il ruolo preponderante dei contenuti video, che rappresentano il loro modo di connettersi con il resto del mondo e, non a caso, YouTube spicca come la piattaforma più utilizzata. Secondo GWI, Instagram è il social media preferito in assoluto dai Gen Z, con il 29% delle preferenze. Ciononostante TikTok continua a guadagnare popolarità, con una crescita del +33% di preferenza rispetto al 2021.

Guardano con nostalgia agli anni ’90, nonostante la maggior parte di essi sia nata dopo il 2000

‘Y2K’ è il trend del momento: la Gen Z ha riportato in auge la moda e la musica degli anni ’90, ma con la volontà di ‘riparare’ agli eccessi del 2000. Non più quindi skinny jeans e vita bassa, ma maggiore inclusività anche nell’abbigliamento: il 37% di loro guarda con nostalgia a un’epoca percepita come più semplice e spensierata, senza lo stress da confronto quotidiano dei social media.

Conquistare La Gen Z Storeis

La Gen Z detesta il linguaggio visivo dei Millennials e ricerca una realtà più autentica e disordinata

La tipica immagine scattata dalla Gen Z è scura, completamente senza filtri, senza alcuna posa ma anzi, con focus su un singolo dettaglio all’apparenza irrilevante. Questo desiderio di autenticità si estende a qualsiasi ambito, dal beauty all’interior design, e permette di dare forma a una ‘realtà disordinata’ che si vuole staccarsi dalla ricerca della perfezione e del “momento instagrammabile” che caratterizza i Millennials.

Musica e Podcast risentono dell’influenza di TikTok

Secondo Spotify, nel 2023 la Gen Z italiana ha ascoltato 3 miliardi di episodi di podcast, un trend in forte crescita con un incremento del +76% rispetto al 2022, ma il dato più curioso riguarda la fruizione musicale:

  • Il 59% dei Gen Z italiani ascolta ‘canzoni velocizzate’ su Spotify (molto più dei Millennials, al 38%);
  • la Gen Z ama essere protagonista e romanticizzare le situazioni che vive: il 79% delle playlist Spotify con il termine ‘POV’ nel titolo sono state create proprio dai giovanissimi
  •  la Gen Z ama condividere: il 65% degli utenti che utilizzano le playlist Blend – playlist condivise che si aggiornano ogni giorno combinano la musica ascoltata da più persone – fa parte di questa generazione.

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Come creare un brand Gen Z friendly?

Le aspettative sui brand sono altissime, e Storeis riepiloga i punti salienti per riuscire a conquistare una generazione così sfaccettata: coinvolgere creator per raccontarsi sotto una veste più ironica e trasparente; sfruttare i video, e in particolare TikTok, per mostrare i dietro le quinte e farli sentire coinvolti e ascoltati tanto online quanto offline.