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Arriva Giffoni Good Games, un evento dedicato al ‘buon giocare’, contro cyberbullismo e rischi per i più giovani. Tra i guest anche la streamer italiana Kafkanya

Kafkanya al Giffoni Good Games

Se da un lato Internet rappresenta per tutti una grande opportunità, dall’altro può nascondere insidie e pericoli soprattutto per gli utenti più giovani e inesperti, come l’adescamento da parte di adulti, il bullismo online, le discriminazioni e la violenza.

In questo scenario prende posizione anche Giffoni Innovation Hub, polo di innovazione culturale del Mezzogiorno, che ha ideato e progettato  Giffoni Good Games, un evento interamente dedicato al mondo del gaming e degli eSports, che i prossimi 1 e 2 luglio accoglierà migliaia di appassionati e neofiti nella Multimedia Valley.

Una kermesse rivolta a giovani e famiglie, che vedrà special guest e personalità di spicco del settore, tra cui Kafkanya, all’anagrafe Virginia Gambatesa, una delle più note e seguite streamer e content creator in Italia (38k followers su Instagram e 73k su Twitch), appassionata di gaming, letteratura, anime, cinema, cucina e pop culture.

“In quanto content creator, streamer e appassionata di videogiochi mi sono interfacciata più volte con queste importanti tematiche e ritengo che ci sia un legame sempre più forte tra il mondo di Internet e la sfera videoludica, con continue influenze del primo sulla seconda. Ma come garantire ai genitori o educatori che il giovane si diverta, giochi e navighi con serenità e protezione? Non esiste una soluzione ideale, ma certamente esistono diverse realtà che si impegnano nell’educazione al mondo digitale e nella giusta comunicazione alle scuole, alle aziende e agli stessi fruitori. Per esempio con Social Warning, organizzazione no profit, ho potuto raccontare alle classi e agli insegnanti il mio lavoro, i rischi legati alla sfera digitale e l’importanza della conoscenza di ciò che si sta usando. Trovo che il grosso parta da qui, nelle scuole così come nelle case”, commenta nella nota Kafkanya, che sin dalla giovane età si è dedicata al mondo del gaming, facendone un vero mestiere, e che oggi è un esempio di come questo universo abbia imboccato la retta via verso la lotta alle ingiustizie legate alla vita quotidiana e a quella in rete, come il cyberbullismo, seppure la strada da percorrere sia ancora lunga.

“Giffoni Good Games vuole essere un luogo in cui incontrarsi, divertirsi e crescere all’insegna del buon giocare e insieme uno spazio in cui combattere fenomeni come bullismo e discriminazione, celebrando il gioco per quello che è: non soltanto intrattenimento, ma anche educazione e mezzo di coesione e inclusione. Stiamo assistendo a una crescita esponenziale nell’uso di questo strumento, specie tra i giovani, e questo porta con sé una duplice conseguenza: da un lato, un continuo proliferare di idee, personaggi e opportunità, dall’altro una corsa contro il tempo e il progresso tecnologico”, aggiunge Antonino Muro, Founder e CVO di Giffoni Innovation Hub. “Spesso si tende ad associare alle nuove generazioni l’attributo di ‘nativi digitali’, ma occorre una precisazione: ciò che manca oggi è una capacità di utilizzo critico, sia nei più giovani che negli adulti. Giffoni Good Games è stato ideato anche per questo, per avvicinare grandi e piccoli al mondo del gaming, mettendone in luce rischi e potenzialità, senza demonizzare il videogioco, ma diffondendo una cultura digitale che permetta anche di riconoscere e tutelarsi dai pericoli che Internet porta con sé. Come? Dando voce ai professionisti, portando esempi virtuosi e offrendo a chiunque lo desideri l’occasione di cimentarsi”.

“La bellezza di questo mestiere sta anche nella possibilità di parlare ai giovani facendoli integrare in un mondo sì grande ma spesso percepito come claustrofobico e non inclusivo. In tanti mi raccontano le loro difficoltà a esprimersi nella sfera sociale, la paura di non essere accettati dagli altri e di non essere compresi dai propri genitori. In questi casi, penso che il videogioco aiuti enormemente, se usato con i giusti mezzi e con una sufficiente dose di consapevolezza, per trarne tutti i vantaggi conseguenti, conclude Kafkanya. “Rimane il dispiacere nel vedere l’esiguo numero delle future programmatrici. Questo potrebbe essere legato al fatto che c’è ancora una linea di pensiero per cui il percorso di studi di ingegneria o STEM sia più adatto al genere maschile. È bello comunque vedere come il numero delle videogiocatrici cresca sempre di più, così come per esempio delle fumettiste. Finché ci sarà spazio e fiducia nel settore esports, così come nelle case editrici, il futuro sarà sempre più roseo e inclusivo. Mi impegnerò sempre più a veicolare il giusto messaggio se parliamo di gaming e mondo digitale se analizziamo una sfera più grande. Perché abbiamo tutto il diritto di divertirci senza rischi e paure”.

L’evento in pillole

  • Dove: Giffoni Multimedia Valley (Giffoni, Salerno)
  • Quando: 1 e 2 luglio 2023
  • Il programma