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WomenXImpact 2021. Questa volta parola ai protagonisti, perché le donne ne hanno bisogno. Marco Onorato e Alessandro Vajani, co-founder Marketing Espresso: il gender gap può e deve essere affrontato anche grazie a uomini che ci mettano la faccia. In virtù della nostra visibilità sui social, è doveroso esporci su tematiche così cruciali per la crescita educativa e culturale del nostro Paese. All’estero i Cv sono già senza foto

Perché avete deciso di diventare speaker di WomenXImpact e perché è importante che ci sia in Italia una manifestazione di questo tipo?

Per mandare tanta gente a ‘farsi una cultura’ riguardo tematiche legate al gender gap e al nostro mondo: il social media marketing.

Abbiamo conosciuto Eleonora e Francesco nell’estate del 2020 e la nostra agenzia ha preso parte attiva al lancio del brand Innovable accompagnandoli in via consulenziale per la Strategia Editoriale, il Content Marketing e la gestione del Piano Editoriale. In corso del nostro mandato, Eleonora ci ha parlato di questa sua idea e abbiamo subito pensato: “Marketing Espresso deve esserci”.

Il motivo principale è che Marketing Espresso e WomenXImpact hanno una cosa in comune: vogliono creare valore non per un singolo settore ma per la società stessa.

L’importanza dell’evento risiede proprio nel fatto che si capisce che, a differenza di altre manifestazioni, questa è un’occasione unica dal sapore quasi disruptive.

È l’evento che le donne meritano e di cui avevano bisogno in questo periodo storico.

Parafrasando un passo dell’ultimo libro che abbiamo letto insieme al nostro Team:

“In un’epoca di austerità, c’è il desiderio di qualcosa che faccia la differenza… In una società gravemente delusa dalle promesse dalle aziende, queste hanno l’opportunità di ridefinirsi e giocare una partita diversa”.

Non basta più pensare ai dati aziendali, bisogna lasciare un impatto positivo e rendere il mondo un posto migliore.

Cosa volete lasciare come messaggio prioritario al pubblico che ti ascolterà?

Vogliamo essere parte di questa manifestazione per lanciare un messaggio come rappresentanti di una delle community più grandi nel marketing in Italia e in Europa: “le persone come noi vogliono una società e un mondo del business migliore”.

Il gender gap può e deve essere affrontato anche grazie a uomini che ci mettano la faccia. Pensate che senza volerlo, come primi speaker maschili annunciati all’evento, molte brand ambassador dell’evento hanno iniziato a definirci ‘uomini che aiutano le donne’. Crediamo che anche questo messaggio non debba passare inosservato.

Inoltre, proprio in virtù di questa nostra visibilità sui social, riteniamo doveroso, verso chi ci segue e verso la nostra stessa vision e cultura aziendale, esporci verso tematiche delicate e cruciali per la crescita educativa e culturale del nostro Paese.

Per questo, dopo WomenxImpact, ci vedrete parte di altre iniziative così fortemente tematizzate a livello sociale e, tra le altre cose, questo non sarà l’ultimo progetto insieme a Eleonora Rocca. Non possiamo fare spoiler però.

Ci piacerebbe che altri profili o persone influenti sui social ragionassero sempre di più così, andando oltre il proprio ‘orto’, mettendosi in gioco al servizio di scopi più grandi della singola persona o azienda. Diffondere cultura e migliorare continuamente l’universo dei social media deve essere una costante, non una moda.

Nel vostro specifico settore, c’è ancora bisogno di parlare di problemi legati alla parità di genere? Se sì, perché e in che modo pensi si possano trovare delle soluzioni?

Il settore del marketing, della pubblicità e del business in genere sono ancora legati a logiche maschiliste. Non lo diciamo noi, basta dare uno sguardo ai dati del nostro Paese: solo col Covid su 101mila nuovi disoccupati 99mila sono donne (dati ISTAT).

La soluzione è principalmente culturale, parlare del problema non basta. Bisogna intervenire sin dalle prime fasi dell’educazione e attendere. D’altronde è impensabile sradicare secoli di luoghi comuni in pochi anni.

Siamo cresciuti con un tipo di società principalmente patriarcale, dove la donna aveva comunque un ruolo, con una figura però troppo spesso però bersaglio di luoghi comuni e pregiudizi.

Non è raro trovare ancora oggi (purtroppo) battute sessiste ad un colloquio di lavoro, giudizi basati sull’aspetto fisico (in un lavoro che non richiede doti fisiche) o disparità di trattamento e meriti (anche inconsapevole).

Non vogliamo fare i criticoni senza capo né coda. Siamo Marketer e come tali guardiamo le ragioni dietro un comportamento.

Come detto crediamo che questo sia la conseguenza di anni e anni di cultura basata su stereotipi. Quando si viene cresciuti con un’immagine si tende ad avere una percezione e un giudizio inconsapevole di quel tema (quindi anche se non lo accettiamo logicamente).

Quello che possiamo fare per contrastare questa situazione è attuare piccole azioni consapevoli (all’estero è ormai comune richiedere cv senza foto) o semplicemente sensibilizzare e provare a mettere le radici per un cambio di paradigma che potrà crescere più forte nei prossimi anni. E’ proprio questo il punto di creare valore sociale: piantare alberi che non vedrai mai personalmente.

Il vostro maggior successo e il maggior fallimento e cosa avete imparato da entrambi?

Vado io, Alessandro: fallimento: la bocciatura al secondo anno di Liceo Classico. Ero un ‘pischello’ (come si dice a Roma) a cui non piaceva molto lo studio. Quando ho visto la faccia di mia madre dopo la notizia qualcosa dentro di me è cambiato. Ho recuperato in una scuola privata l’anno perso, mi sono diplomato nella stessa scuola dove ero stato bocciato e ho anche iniziato a fare qualche lavoretto. Da lì in poi ho imparato quel vecchio detto che ‘anche dopo una grossa caduta c’è sempre la possibilità di risalire’. L’importante è trarre un insegnamento per il futuro proprio dagli errori.

Successo: aver detto quattro ‘NO’ in altrettante situazioni cruciali della mia vita. A livello personale e professionale non sarei la persona che sono se avessi rinunciato anche solo a uno di questi no. Ognuno ha, infatti, portato a Marketing Espresso: il mio grande sogno che sta prendendo forma e per cui ogni giorno lavoro per vederlo crescere. Posso dire tranquillamente che Marketing Espresso è il ‘SÌ’ più importante che ho espresso fino ad ora.

Tocca a me, Marco: fallimento, ho una visione alquanto ‘positiva’ del fallimento. Fallisco tutti i giorni e fallisco continuamente. Fallisco quando rispondo male ad una persona a me cara, quando non dedico abbastanza tempo a chi se lo merita, quando do per scontato lo svolgimento di un task da un membro del mio team, quando non riesco a dare la giusta priorità alle cose che accadono o quando semplicemente ripeto lo stesso errore fatto qualche ora prima.

Credo che il fallimento non sia un qualcosa che capita ogni tanto e che dovremmo necessariamente vedere come la peste. Ovviamente non bisogna perseguirlo con un’ottica masochista ma credo che solo attraverso di esso si possa prendere lo slancio per migliorare e raggiungere i propri successi, qualsiasi essi siano.

Successo: probabilmente quello che ancora non ho raggiunto. Marketing Espresso rappresenta una grande conquista ma è un progetto ‘in movimento’. Cresce e si adatta ai tempi, a me e Alessandro, al team e alle novità che accadono nel mondo.

È vero che bisogna ogni tanto fermarsi e guardare i traguardi raggiunti, per non andare incontro all’ottica malata della ‘gara’, in cui non si è mai soddisfatti e non ci si gode nulla. È anche vero però che dal basso dei miei 27 anni credo sia il momento giusto per sognare e non accontentarsi. A volte la ricerca dell’equilibrio tra questi due concetti può rappresentare l’equilibrio stesso.

Chi è Marco Onorato
Co-founder di Marketing Espresso, progetto di formazione e divulgazione digitale oltre che agenzia di social media marketing. Laureato in economia prima e in marketing poi, dal 2017 lavora in ambito marketing digitale e comunicazione collaborando con aziende, startup e professionisti attraverso la costruzione di strategie dedicate, consulenza e servizi in social media marketing, svolgendo anche il ruolo di formatore. È Teaching Assistant alla cattedra di Comunicazione e Strategie di Pubblicità della Luiss Guido Carli di Roma.

 Chi è Alessandro Vajani
Co-founder del brand e della Digital Agency Marketing Espresso oltre che della Marketing Espresso AcadeME, la piattaforma dove poter imparare il social media marketing in modo semplice e utile. Dopo la Laurea Magistrale in Marketing presso la Luiss Guido Carli di Roma si è specializzato nella professione di Marketing & Social Media Consultant in materia di strategie, content marketing e social media, consulenza aziendale e formazione. Ad oggi ha collaborato a progetti con diversi partner locali, nazionali ed internazionali tra cui: FIA, ACI Vallelunga, FIDAL, Abbott, Nissan.

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