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WomenXimpact 2021. Parola alle protagoniste, Claudia Segre, Presidente, Global Thinking Foundation: la parità di genere non è opportunità, è necessità economica. Chiedere il rafforzamento della partecipazione economica e della leadership delle donne non è solo giusto, è l’unica cosa intelligente da fare per ritorni sociali ed economici

In attesa dell’edizione 2021 di WomanXImpact al via il prossimo 30 settembre, a Bologna e online, dalla voce delle sue protagoniste il senso di un Summit made in Italy che vuole creare la community femminile più grande del mondo. Le donne non sanno fare sistema? Se vorresti rispondere sì, è il caso di ricrederti.

Perché hai deciso di diventare speaker di WomenXimpact e perché é importante che ci sia in Italia una manifestazione di questo tipo? 

“Ho deciso di partecipare per portare la mia testimonianza di attivismo, di filantropia e imprenditorialità nel sociale. Manifestazioni come WomeXimpact sono fondamentali come cassa di risonanza di buone pratiche e  per la creazione di partnership diffuse sul territorio, e a livello internazionale, sui temi dell’uguaglianza di genere e dell’inclusione sociale. E’ fondamentale permettere di portare a compimento azioni efficaci sulla prevenzione alla violenza economica e ci riusciremo solo costruendo reti con enti e associazioni del terzo settore e con le istituzioni, in  ottica lungimirante. Portare fatti e risultati di impatto concreti, inoltre, aumenta la consapevolezza di un senso di comune responsabilità sociale che di per sé aiuta il cambiamento culturale verso un Paese più inclusivo e sostenibile”.

Cosa vuoi lasciare come messaggio prioritario al pubblico che ti ascolterà?

“La parità di genere si é trasformata da opportunità a necessità economica. Garantire alle donne una vita migliore, dall’accesso all’educazione al mondo del lavoro, diventa fondamentale per la ripresa economica dei Paesi. E per ogni donna affrancarsi nella propria indipendenza economica fa parte di quella responsabilità che si ha verso noi stesse di darci una possibilità in più di riscatto per un percorso di vita autonomo, nella scelta e nella libertà di agire per il meglio attraverso decisioni il più possibile consapevoli. Partecipando in tanti anni ai lavori degli enti multilaterali, come il FMI, per l’inclusione finanziaria, ho imparato che chiedere il rafforzamento della partecipazione economica e della leadership delle donne  non è solo la cosa giusta da fare, è l’unica cosa intelligente da fare per avere  significativi ritorni sociali ed economici. Per loro stesse, le loro famiglie e il nostro Paese. Difendersi dalla violenza economica e rafforzare le proprie armi con la conoscenza e la volontà di prendersi cura di sè è possibile, così da essere da mentore ed esempio alle nuove generazioni in un circolo virtuoso di passaggio generazionale di valori e di competenze per il loro futuro”.

Nel tuo specifico settore, c’è ancora bisogno di parlare di problemi legati alla parità di genere? Se sì, perché e in che modo pensi si possano trovare delle soluzioni? 

“Vengo da un ambiente, quello della finanza, dove c’è un gran bisogno di parlare di parità di genere, così come di diversità e inclusione. Non mi riferisco solo all’esigenza di mettere un punto fermo sulla parità salariale e sulle pari opportunità di carriera, ma anche cambiare una cultura fatta di stereotipi , barriere , linguaggi che sono inaccettabili e soprattutto deleteri per l’ambiente di lavoro. Negli ultimi anni le cose stanno migliorando e cambiando per il meglio grazie al fatto che aumentando il numero di donne in posizioni apicali, queste hanno potuto favorire politiche aziendali più rispettose ed egualitarie. E’ provato e oramai chiaro a tutti che introdurre linee guide specifiche su diversità e inclusione permette all’azienda di beneficiare non solo all’interno ma anche nei confronti della clientela e dell’azionariato di un favore maggiore nonché di risultati aziendali superiori, perché di fronte alla complessità del mondo del lavoro e dei mercati finanziari la risposta sta nel creare team di lavoro coesi ed eterogenei”.

 Chi è Claudia Segre
Presidente e Fondatrice di Global Thinking Foundation. La sua carriera di  33 anni in Finanza si è sviluppata in primarie banche italiane, specializzandosi sui mercati internazionali e nell’approfondimento delle dinamiche geopolitiche globali. Nelle attività di Relazioni internazionali con IMF ed OCSE ha affiancato l’impegno su Womenomics e Gender Advocacy dal 1997. Già Membro della Consulta Esperti della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati è stata Chairman del Board of Education di ACI FX International, ora Honorary Member. Direttore Responsabile delle Pubblicazioni è Membro del Consiglio Direttivo di ASSIOM FOREX, e svolge attività di educatrice finanziaria dal 1996. Componente Comitato Tecnico Scientifico Terres des Hommes Italia  e del portale contro le disuguaglianze Luce! E’ attualmente Board Member del Forum della Finanza Sostenibile e di AssoFintech. E’ stata nominata da Forbes tra le 100 Donne Italiane di maggior successo del 2019.E tra le 100 Global Women in leadership da GCPIT India nel 2021.Co-autrice del libro: ‘L’Italia delle autonomie. Alla prova del COVID19’.

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