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Faccia a faccia con imprenditori e Ceo della comunicazione. Lorenzo Cefis: i brand sono chiamati ad essere vicini al consumatore e per farlo le immagini in movimento sono qualcosa di imprescindibile, ma senza una storia, un punto di partenza che abbia sostanza, sono effimere e passano come il vento

La tua visione per affrontare il futuro, su quali paradigmi fondi il tuo credo?

Dipanare la nebbia che ci attanaglia per avere una visione, non è cosa semplice! ho innanzitutto puntato su una struttura indipendente che abbia la necessaria versatilità per poter lavorare sull’ampio spettro di progetti che oggi ci vengono richiesti. Le spalle devono essere solide e la struttura elastica e leggera; dobbiamo poter lavorare su progetti trasversali e digitali, come su campagne tradizionali. credo che gli atout siano: reattività, aggiornamento e sviluppo. Con l’evoluzione del mercato ravviso un riavvicinamento e una maggior partecipazione alla costruzione del progetto che permette, in alcuni casi, di lavorare assieme ai creativi anche alla fase di sviluppo. Blackball ha una base societaria forte, dei partner affiatati che partecipano con entusiasmo all’avventura e un team molto coinvolto, giovane e straordinariamente voglioso di crescere; con loro anche la struttura sta crescendo, c’è fermento e curiosità intorno a noi.

Cosa ti è maggiormente dispiaciuto constatare nell’anno appena trascorso?

Il mio dispiacere è stato vedere nascere Blackball nel momento più nefasto che potessi individuare. La data dell’apertura avrebbe dovuto essere il 15 marzo 2020, dopo l’annuncio teaser di febbraio. Paradossalmente, però, avere navigato sin dall’inizio in acque così agitate ci ha dato subito stimolo e impulso a fare bene, a fare meglio e a fare sempre di più.

Se fossi Ceo o Cmo di un brand che investe in comunicazione come agiresti, insomma, potendo dare consigli quali senti di dare al mercato dei clienti?

Non ho la presunzione di mettermi al posto di qualcuno di cui non ho le skill, ma frequentando il mondo della comunicazione, ho assunto la convinzione che questo sia il momento di lavorare su progetti che possano avere sempre più declinazioni; un insight forte che crei empatia e un legame con il consumatore, nell’ambito di una maggiore consapevolezza dei tempi che corrono oggi, può comunque essere tradotto in modo caleidoscopico coinvolgendo l’audience e dandole risposte concrete. Oggi più che mai i brand sono chiamati ad essere vicini al consumatore e per fare questo le immagini in movimento sono qualcosa di imprescindibile, ma senza una storia, un punto di partenza che abbia sostanza, sono effimere e passano come il vento.

Ritieni di essere riuscito a concretizzare per la realtà che capitani il modello di business ideale, se sì perché, se no, idem e se in parte a che punto del percorso sei? 

Blackball è appena nata, ho appena fatto a tempo a presentare un nuovo marchio sul mercato e la strada vorrei fosse ad libitum.
Si chiude il 2020. un anno non facile, cosa ha rappresentato per te?

La soddisfazione è stata di essere riuscito a raggiungere l’utile di bilancio  per il quale devo ringraziare chi mi ha dato fiducia, chi ha lavorato per noi e con noi. Ho incontrato quest’anno tante persone di valore, persone che hanno appoggiato il mio lavoro e che hanno contribuito con professionalità, amicizia ed entusiasmo alla crescita di Blackball.

Essere oggi leader: qual è la principale dote che bisogna possedere?

Esperienza. Credo che l’esperienza, più che una dote, sia un bagaglio prezioso che non deve risultare gravoso ma funzionale al successo del progetto. l’esperienza ti permette di anticipare, di correggere il tiro. è imprescindibile però un’importante percentuale di curiosità volta all’innovazione.
Successi, progetti, quali vuoi menzionare come emblematici della tua impostazione?

Non me la sento di menzionare successi, fino ad oggi abbiamo fatto un buon lavoro e ci è stata data l’opportunità di lavorare su progetti diversi che hanno testato la resistenza alla torsione di Blackball. Ho l’impressione, per tornare alla prima domanda, che Blackball abbia il giusto mix di solidità ed elasticità funzionale.

Il tema della rilevanza del mercato della comunicazione: è un tema? Ossia perché non sempre si è tenuti in alta considerazione, da governo, aziende, opinine pubblica? Una questione di carenza di ‘carismatiche star’? 

Mancano figure di riferimento che sappiano parlare con le istituzioni a pari livello. Ma vale anche la reciproca. Non ci sono più rappresentanti della P.A. che siano acculturati e capiscano il potenziale economico di un mercato quale il nostro. siamo ritenuti residuali per superficialità e perchè, ahimé, abbiamo una classe dirigente invischiata in altre problematiche.

Lorenzo Cefis, BLACKBALL

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