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Caso Ferragni, dopo il Pandoro, le Uova. E anche qui la beneficenza c’entra

Trattasi in realtà di una storia vecchia, che risale al 2021 e antecedente alla ormai famosa vicenda Pandoro. L’onda dunque pare ormai inarrestabile e va a ritroso nel tempo, mettendo in luce le ‘ombre’ della coppia social più famosa, perlomeno in Italia.

Nel mirino analoga operazione di marketing e di comunicazione, quella delle uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi. La segnalazione anche questa volta è partita da Selvaggia Lucarelli, la quale ha fatto presente che a fronte di un compenso alla Ferragni che si aggirava intorno ai 700mila euro, all’Associazione I Bambini delle Fate ne siano andati poco più di 10mila.

Le uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico I Bambini delle Fate”, si leggeva sul sito dell’imprenditrice The Blond Salad.

Franco Cannillo, l’imprenditore che ha comprato Dolci Preziosi, ha subito precisato tramite una nota che “non c’è nessun legame tra le vendite delle uova e la donazione a I bambini delle Fate. Chiara Ferragni è stata pagata per la sua immagine”. “Noi abbiamo fatto una donazione, lei non doveva farlo”, ha aggiunto, precisando che “di fronte a richieste sempre più esorbitanti da parte dell’influencer” ha evitato di chiudere altri contratti.

Il Codacons, promotore dell’esposto che ha già portato alla multa milionaria per il pandoro griffato a carico dell’influencer, ha  già annunciato un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza in cui si chiede di aprire una formale istruttoria “per la possibile pubblicità ingannevole a danno dei consumatori e pratica commerciale scorretta”.