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Alkemy, 95 mio di fatturato, 1000 dipendenti, espansione internazionale. “Supportiamo lo sviluppo dei modelli di business delle aziende. Alchimie delle competenze, dalla strategia di comunicazione al concept creativo alla produzione di contenuti, sino alla gestione data driven delle campagne”

Ne parliamo con Oscar Zoggia, Managing Director, ALKEMY.

Una realtà poliedrica la vostra, che oggi vale 95 mio di fatturato, con obiettivi di sviluppo, anche internazionali, arrivando a 1000 dipendenti. Grazie a crescita organica e acquisizioni, ben 10 quelle degli ultimi 10 anni, di cui 7 in Italia, nell’ottica dell’ampliamento e dell’approfondimento dei servizi offerti. Dunque, ci raccontate chi è oggi Alkemy e quale il vostro posizionamento?

“Alkemy nasce nel 2012 come società specializzata nella trasformazione digitale del business delle aziende, quotata dal 2019 su Euronext Milan – segmento STAR di Borsa Italiana. Opera per migliorare processi e servizi di grandi e medie aziende, stimolando l’evoluzione del loro modello di business di pari passo con l’innovazione tecnologica e i comportamenti dei consumatori. Il vantaggio competitivo di Alkemy è la capacità di integrare diverse competenze nelle aree di Consulting, Data & Analytics, Digital Marketing, Creativity, Design e Technology, con un’offerta, pensata per il contesto post-digital, che copre l’intera catena del valore dalla strategia all’implementazione fino alla gestione. Abilitando il processo di innovazione del modello di business dei propri clienti e quindi la loro competitività, Alkemy vuole in ultima istanza contribuire all’evoluzione e allo sviluppo dell’intero Sistema Paese”.

Nell’immaginario collettivo siete un corpo e tante anime, soprattutto una realtà specializzata nell’evoluzione del modello di business delle aziende. Tra i diversi servizi offerti, brilla Brand Experience, parliamone.

“Brand experience è nata intercettando quel bisogno di semplificazione che notavamo nei nostri clienti e nei prospect. Sempre nell’ottica di Alkemy di mettere insieme in modo coerente realtà per far proliferare il business, con BX abbiamo unito il mondo agenzia (cioè strategia e creatività), quello della casa di produzione e quello del design, rilevante tanto nel communication/conversion funnel, quanto per le esperienze di prodotti e servizi digitali per mantenere le promesse delle attività di comunicazione. Tutti elementi che hanno sempre lavorato insieme, ma la scommessa era: come coinquilini, come si comporteranno? La scommessa l’abbiamo vinta, ma non era scontato. Come dico sempre, è la cultura su cui basiamo ciò che siamo come Alkemy che ci permette di integrarci senza frizioni. Una cultura che pone l’ascolto, l’abbattimento delle rigidità gerarchiche, la condivisione e la libertà di esprimersi prima di tutto. Insomma, qui da noi non bisogna aver paura di dire stupidate o di sentirsi diversi. Siamo persone che lavorano per far funzionare le cose. Ecco la ricetta per il nostro successo, e funziona perché è molto semplice”.

Possiamo citare come emblematica una vostra case quale Carebonara per Barilla è, rappresentando un benchmark in termini di brand entertainment, ma anche di capacità esaustiva nella realizzazione di progetti, dall’a alla z, visto che pure la produzione è vostra?

“Non abbiamo inventato il branded content, ma ci abbiamo sempre creduto a patto di farlo come si deve. Carebonara è stato un progetto pioneristico, forse l’inizio di un cambiamento culturale nel nostro mercato. Siamo riusciti ad andare oltre al messaggio brand-centrico pur restando fortemente brand-centrici. E la equity ringrazia. Dall’uscita del cortometraggio sono nate realtà con la mission di creare brand entertainment, a dimostrazione come la comunicazione può e deve evolvere, trasformandosi in una narrazione che passa dall’interrompere all’abilitare: informando, ispirando, facendoci aspirare a qualcosa di bello. Per noi e per la nostra stessa industry. Non solo per la creatività, ma anche per la modalità di sfidare le piattaforme sulle quali lavoriamo ogni giorno. La Case è considerata un caso di successo anche da Google. Carebonara risale al 2021, ma è solo uno dei progetti a cui stiamo lavorando con nuovi clienti e con i quali cerchiamo sempre di spingerci un po’ oltre, per trovare nuove strade e divertirci nel corso del processo”.

Un altro aspetto fondamentale delle campagne è l’amplificazione anche in ottica acquisizione lead dove entra in campo il tema del digital marketing che in Alkemy chiamate 3D: Data Driven Digital Marketing. Ma cosa significa nel concreto al di là delle buzz words?

“In Alkemy il digital marketing è allineato con l’evoluzione del mercato dove i dati rappresentano un ruolo fondamentale nelle pianificazioni di campagne. Per farlo in Alkemy lavorano oltre 150 digital data scientists che hanno di recente sviluppato una serie di digital data products che automatizzano e efficientano campagne di digital marketing completamente basate sui dati (SEO on serp, Audit Google Tag Manager, Web health Monitoring)”.

Per concludere uno sguardo al mercato, all’anno in corso e alle prospettive, qual è la Alkemy visione?

“Vogliamo continuare a crescere a doppia cifra e diventare una grande azienda da 500 milioni perché senza crescere ed innovare non si resiste in un mercato competitivo come il nostro. Tutto questo grazie ad un mix di crescita organica e acquisizioni. Oggi abbiamo 4 sedi in Italia dove facciamo due terzi del nostro fatturato e altre nei Balcani, in Spagna, in Messico e un ufficio a New York. Obiettivo è consolidarci in questi mercati come leader nella digital transformation per poi espanderci in altri”.