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Smart Working, Twitter lascia i dipendenti liberi di scegliere se vorranno lavorare da casa per sempre. Più prudenti Google, Facebook e Amazon

Il Coronavirus, e la diffusione capillare dell’Home Working, del telelavoro, e dello Smart Working ovunque sia possibile organizzarlo, per non abbandonare totalmente il lavoro, ha stravolto le modalità pratiche e l’organizzazione di un mondo professionale che solo ora sta iniziando a fare i conti con un futuro che sarà totalmente diverso. E i primi segnali stanno emergendo, come per il comparto immobiliare che si prepara a rispondere a una domanda che sarà sempre più diversificata.

Una delle prime prove tangibili arriva da Twitter: i dipendenti del social network, se così sceglieranno, potranno decidere di lavorare per sempre in smart working. La comunicazione è arrivata via mail dal Ceo, Jack Dorsey, ed è stata ribadita nel blog dell’azienda, dove si legge: “gli uffici non saranno aperti prima di settembre. Quando riaprire lo decideremo noi, ma i nostri dipendenti potranno scegliere di lavorare da casa per sempre”. Inoltre, eccetto rare eccezioni “non ci sarà alcun viaggio di lavoro entro settembre e non ci saranno eventi pubblici per tutto il 2020“.

Twitter è stata tra le prime aziende ad attivare lo smart working di massa, a partire dal 2 marzo. E l’esperimento forzato dalla pandemia pare abbia dato risultati soddisfacenti. Da qui la possibilità di poter andare avanti con il lavoro da remoto. “Gli ultimi mesi hanno dimostrato che possiamo farlo funzionare”, ha spiegato una nota. “Quindi, se i nostri dipendenti hanno un ruolo e una situazione che consentono loro di lavorare da casa e vogliono continuare a farlo per sempre, glielo permetteremo. In caso contrario, i nostri uffici saranno per loro calorosi e accoglienti, con alcune precauzioni aggiuntive legate alla salute”.

Lo smart working presenta infatti aspetti positivi, ma ha anche ricadute negative. Garantisce infatti grande flessibilità all’azienda e al lavoratore, offrendo alla prima un importante abbattimento dei costi e al secondo un migliore equilibrio tra vita personale e professionale. Tuttavia, l’isolamento a casa, soprattutto durante il lockdown che ha drasticamente ridotto le possibilità di uscire per svago e di incontrare familiari e amici, alla lunga pesa sull’equilibrio psicofisico del lavoratore. Tant’è che Google, ad esempio, ha chiesto a tutti i suoi dipendenti di prendersi un giorno libero il prossimo 22 maggio.

In ogni caso, se Twitter ha scelto la via più diretta, anche i concorrenti si stanno muovendo verso uno smart working sempre più massiccio. Google e Facebook hanno allungato il periodo di lavoro da casa fino alla fine dell’anno, mentre Amazon fino al prossimo mese di ottobre.