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Targetizzazione, mappatura, misurazione: c’è chi dice no. Nasce Sblind, il social network che gioca tutto su lover, contenuti e sostenibilità. Ci puoi stare al massimo 90 minuti al giorno

Sblind, il social network sostenibile

Kilometro zero, sostenibilità, rispetto dell’identità digitale delle persone: Sblind è il primo social network geolocalizzato, senza algoritmi di profilazione e contenuti aggressivi, violenti o irrispettosi. Che lancia sfide coraggiose, come il Social Time, la limitazione del tempo massimo di utilizzo del social, e contribuisce alla compensazione di Co2 migliorando la qualità del pianeta grazie ad azioni digitali, concrete e certificate. Con 6500 utenti attuali e un obiettivo di 100mila entro il 2024, la startup nata dall’intuizione di un gruppo di imprenditori e manager bergamaschi, ora punta all’Europa.

Se ne è parlato oggi in un convegno al Kilometro Rosso – Innovation District di Bergamo, con la partecipazione di Jaime D’Alessandro (giornalista di Repubblica, saggista, esperto di tecnologia e cultura digitale), Giacomo Poretti, comico e attore del noto trio ‘Aldo, Giovanni e Giacomo’, Francesco Bertuletti, CEO in Sblind, Federica Perico di Rigamonti Spa, Francesco Musardo, CEO di Alberami – Regenerative Farming , società benefit che lotta contro il Climate Change.

Francesco Bertuletti, CEO Sblind
Francesco Bertuletti, CEO Sblind

“Sblind rispetta l’identità digitale dei propri utenti e partecipa attivamente alla crescita, alla promozione e alla tutela del territorio”, conferma il Ceo Francesco Bertuletti. “Così come per lo sfruttamento di valori Sostenibili come le risorse idriche, il lavoro minorile, le disuguaglianze sociali, la discriminazione di genere e tutti i 17 goals rappresentati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dobbiamo riconoscere la scelta di non contribuire allo sfruttamento delle Identità Digitali dell’individuo”.

Per raggiungere questi obiettivi, il nuovo ‘sustainable network’ non prevede algoritmi di mappatura e cookies pubblicitari, non cede dati a utenti terzi, non ha un modello di business legato direttamente all’utente e limita l’utilizzo della piattaforma stessa a massimo 90 minuti al giorno al fine di combattere le dipendenze digitali. Anche il concetto storico di ‘Influencer’ è messo in discussione da Sblind, che ha coniato il termine ‘Lovers’: si tratta delle persone più importanti nelle nostre vite e sono al massimo 100 per ogni utente iscritto.

“Si dice spesso che gli amici si contino sulle dita di una mano – spiega Bertuletti – secondo Sblind è inutile seguire migliaia di persone, molto spesso senza conoscerle realmente o senza un vero legame. I lovers sono le persone che amiamo seguire veramente, di cui ci interessa davvero cosa postano o quali contenuti propongono: per noi è meglio essere amati che seguiti”.

Oltre a queste proposte di rottura, Sblind ha dichiarato di sostenere la compensazione di Co2 con il primo modello di business circolare, capace di offrire plus agli utenti e regalare compensazione di Co2 all’intero pianeta. Grazie a un sistema digitale di proprietà è possibile calcolare e compensare le emissioni di Co2 premiando e coinvolgendo gli utenti in azione reali e concrete.