Interactive

La Cina vieta ai funzionari governativi di utilizzare gli iPhone per lavoro, Apple perde 200 miliardi di dollari in due giorni

China vs Apple

La Cina ha esteso il divieto di utilizzare gli iPhone di Apple per le attività ufficiali delle agenzie governative centrali anche ai dipendenti delle autorità locali e delle aziende statali, ultima mossa di una ‘guerra tecnologica’ in corso tra il Paese e gli Stati Uniti.

Le azioni di Apple sono scese del 2,9% giovedì in seguito alla notizia che la Cina intende estendere il divieto di utilizzo degli iPhone alle agenzie e alle aziende sostenute dal governo. E questo, naturalmente preoccupa gli investitori.

In effetti tali divieti rappresentano un segnale inquietante per Apple. La Cina è il più grande mercato estero per i prodotti dell’azienda e le vendite cinesi hanno rappresentato circa un quinto del fatturato totale dell’azienda lo scorso anno. Apple non divulga le vendite di iPhone per Paese, ma gli analisti della società di ricerca TechInsights stimano che nell’ultimo trimestre ci siano state più vendite di iPhone in Cina che negli Stati Uniti. Apple, come sappiamo, produce inoltre la maggior parte dei suoi iPhone in fabbriche cinesi.

Negli ultimi anni la Cina è diventata un mercato chiave per le vendite di iPhone, e la maggior parte delle società di analisi ha notato che il produttore sta beneficiando della domanda di modelli di fascia alta nel paese, in un momento in cui questi modelli stanno contrastando il più ampio declino delle vendite globali. Tutto ciò accade proprio alla vigilia della presentazione del nuovo iPhone all’evento speciale ‘Wonderlust’, il prossimo 12 settembre.

Secondo gli analisti più accreditati l’azienda è stata storicamente considerata relativamente al sicuro in Cina dalle restrizioni governative. Questi divieti segnalati pongono dunque una domanda importante: ‘Il governo cinese sta cambiando la sua posizione?’.