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Donne del Digital. Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy: è più che mai evidente che la digitalizzazione è un treno da non perdere, forse la nostra unica chance per risollevare l’economia italiana

Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italia

Che domanda non ti farei mai se tu non fossi donna?

Probabilmente non mi intervisteresti del tutto! Non fraintendermi, sono molto contenta di poter contribuire a questa rubrica e di mettere la mia esperienza a fattor comune, ma l’iniziativa stessa denuncia il persistere di una disuguaglianza di genere ancora grave. Un fatto curioso? Se cerchi online ‘uomo in carriera’ trovi solo risultati su come conquistarlo. Se cerchi ‘donna in carriera’ trovi invece consigli su come diventare una donna di successo. C’è ancora un po’ di strada da fare…

Qual è il tuo stile di leadership?

Partecipativo. Mi piace il lavoro di squadra, integrare prospettive e pareri diversi, maturare decisioni insieme e camminare compatti verso obiettivi condivisi. Mi piace pensare di essere a disposizione del mio team e non l’inverso. Spesso mi vedo come un coach che sta a bordo campo mentre la squadra fa il proprio gioco. La strategia è importante, ma sono loro a segnare in porta e per questo mi viene naturale esprimere la mia gratitudine ogni volta che raggiungiamo risultati importanti. La mia motivazione sul lavoro è senz’altro alimentata in larga misura dalle persone con cui collaboro. Ho la fortuna di lavorare con persone che stimo e di cui mi fido e con cui, non di rado, mi diverto.

Come ti descriverebbe il tuo team?

Lo hanno fatto in occasione di una giornata di team building e ricordo queste parole. Coraggiosa, perché non ho paura di sfidare lo status quo e neanche di perseguire obiettivi ambiziosi. Autentica, perché sono un libro aperto e perché ritengo la sincerità un valore imprescindibile in ogni relazione. Rispettosa, perché lascio agli individui la libertà di scegliere come raggiungere i propri obiettivi, rimanendo sempre a disposizione di tutti per un confronto.

Adattarsi o innovare?

Esattamente a metà! Con le nuove tecnologie il mondo sta cambiando alla velocità della luce, in particolar modo nel nostro settore. Sapere adattare i propri modelli di business e organizzativi in tempi rapidi, essere agili, è importantissimo e mai come quest’anno lo abbiamo capito. Al contempo è necessario innovare per rimanere rilevanti. Siamo in un momento storico fortunatissimo da questo punto di vista perché con l’avvento del 5G molti paradigmi saranno stravolti e tante cose potranno essere reinventate da zero. L’innovazione potrà essere radicalmente trasformativa.

Chi è la tua eroina? E il tuo eroe?

Ammiro tutti gli individui che si impegnano per migliorarsi costantemente, soprattutto sul piano personale.

Lavori in un settore in costante cambiamento, come fai a mantenerti al passo coi tempi?

Sono curiosa, leggo molto, e poi mi confronto con persone che operano nella nostra industry ma anche con professionalità diverse, più tradizionali, per mettere tutto in prospettiva e comprendere la portata del cambiamento che ci aspetta. Osservo i ragazzini, rimango incantata dalla naturalezza con cui abbracciano nuovi contesti come ad esempio il metaverse. Ci vivono dentro e per loro è la normalità.

 Se non facessi quello che fai, faresti?

Ho studiato psicologia, mi piace molto osservare le relazioni interpersonali, le dinamiche di gruppo. Colgo con grande piacere ogni opportunità per conoscermi meglio e per capire come funzionare al meglio all’interno di un sistema, approccio che applico anche ai miei collaboratori. Non escludo di continuare gli studi nell’ambito del counseling.

La carriera si pianifica o succede?

Non ho pianificato la mia carriera. Mi sono sempre impegnata molto e ho affrontato ogni ruolo con grande serietà e professionalità, questo mi ha portato a raggiungere ottimi risultati e le opportunità di crescita sono state la naturale conseguenza. L’unica domanda che mi sono posta di tanto in tanto è stata: sono in un settore / ricopro un ruolo che ha possibilità di ulteriore sviluppo in futuro? Grazie a questa domanda ho avuto il coraggio di cambiare radicalmente mestiere dopo i primi 15 anni di esperienza, quando ero già a capo di una business unit e membro del board aziendale. Ho compreso il potenziale del digitale e sono stata disposta a rinunciare temporaneamente al ruolo di manager pur di cogliere l’opportunità di entrare in un mondo che ancora oggi ha molto da esprimere.

 A quali caratteristiche devi di più il tuo successo?

Ho compreso molto presto che la forza di una squadra è proporzionale alla sua eterogeneità e non ho problemi ad adeguare il mio stile di leadership a seconda della persona che ho di fronte per farla lavorare al meglio delle sue possibilità. Allo stesso tempo vedo un’opportunità in ogni sfida. Quest’anno è stato un anno difficile e proprio per questo per me estremamente interessante. Per qualcuno dover cambiare è motivo di panico o smarrimento, per me è altamente motivante. Sono tenace (a volte testarda!) ed è questo tratto a non farmi mollare mai, neanche nei momenti di maggiore difficoltà.

Cosa diresti alla te stessa 18enne?

Mi suggerirei di non tardare a prendere consapevolezza dei miei punti di forza e delle mie debolezze. È un processo semplice, basta osservarsi e ascoltarsi per capire quali sono le nostre doti naturali, quali cose ci riescono invece più difficili e cosa ci motiva sul lavoro. Quando ci si conosce è più facile fare le scelte giuste e valorizzare le proprie capacità, optando per un percorso professionale il più possibile su misura per noi.

Che augurio fai al tuo mercato per il prossimo futuro?

Senza la pandemia, il digitale non avrebbe avuto lo sviluppo che ha avuto negli ultimi mesi. Il governo non ha mai dato vera priorità all’agenda digitale, a mio avviso perdendo l’opportunità di far riguadagnare competitività al nostro paese. Confido sul fatto che ora sia più che mai evidente che la digitalizzazione sia un treno da non perdere, forse la nostra unica chance per risollevare l’economia italiana, e che servono investimenti su tutti i fronti: infrastrutture, formazione, cyber security, ecc. L’Italia ha molti asset, il turismo, l’artigianalità, la cucina, l’arte, la moda, il design: deve imparare a valorizzarli e il digitale è un volano imperdibile oltre che un’incredibile vetrina internazionale.