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Come sarà la nostra vita quando macchine e uomini si mescoleranno sempre più? Huddle prova a dare un risposta all’insegna di ‘Humans’, con player e partner

Huddle è nato quattro anni fa con lo spirito di riunire player e partner per confrontarsi sulle prospettive della nostra società e della nostra industry. Rapidamente è diventato uno degli eventi più importanti del settore: un purple tuesday prima del black friday”. Così Roberto Binaghi, Ceo  MINDSHARE sull’evento odierno di Huddle, che l’agenzia media ha accolte nei suoi uffici, ridisegnati per l’occasione in veri e propri palchi sui quali si sono alternati con ritmo serrato i 24 Huddlers selezionati per raccontare il loro punto di vista sul tema del giorno: Humans.

Un’occasione che ha preso in contropiede gli oltre 600 invitati, accolti da una zingara che predice il futuro con i tarocchi. Un segnale che Huddle vuole essere, anno dopo anno, qualche cosa di straordinario, a partire del tema centrale intorno a cui si sono raccolti i relatori che hanno messo a dispozione le loro esperienze anche molto diverse, a costruire un insieme che trova il suo valore proprio nella coerente diversità.

Letteralmente, Huddle significa ‘stare insieme facendo gruppo’ e questo spirito, vissuto gomito a gomito durante tutta la giornata, ha consentito di approfondire e riflettere sulle emozioni e sul loro rapporto con l’intelligenza artificiale e la tecnologia, su mobilità, food-business, relazioni tra differenti humans, musica e intrattenimento, sport e algoritmi, territorio e influencer, su come abiteremo domani o dopodomani, e infine su come forse in un futuro più o meno prossimo avremo più tempo per fare quello che più ci piace, perché il resto (sempre forse) potremo farlo fare non da qualcun altro ma da qualcos’altro.

“In MINDSHARE crediamo nella formazione, nella crescita professionale nutrita da momenti di approfondimento e di confronto”, ha commentato Binaghi. “Questo approccio è il nostro point of difference in un mercato sempre più abulico ed introverso”.

E così aziende, investitori, prospect, operatori del settore e amici si sono mescolati alle persone di Mindshare per ascoltare Vittorio Brumotti, Enrico Mentana, Gabriele Corsi, Alessandro Costacurta & Marco Cattaneo, Luca Colombo & Mariano Di Benedetto, Carlo Brocca & Stefano Braghin, Milena Bertolini & Giovanni Valentini, Andrea Santagata, Tamara Donà & Raffaele Tovazzi, Francesco Piccini & Giorgio Mennella, Sergio Matteo Savaresi, Davide Pagnate, Federico Basso, Alessandro Betti e Germano Lanzoni, Virgitsch & Gordon, Massimo Bullo, Vincenzo Riili, Massimo Russo, Gian Paolo Tagliavia, Matteo Sarzana, Valeria Vedovati, Fabio Zaffagnini, Volta, Albertino, Giuseppe Cruciani, Ilaria Bonacossa, Carlo Antonelli e Andrea Amichetti.

Huddle non è stato solo ascolto, ma anche esperienza e contatto grazie alla creazione di 5 experience room condivise con AtomicAD (Screen Yourself); Dyson (Dyson Styling Room); Facebook (The Blue Experience); Google (Magic is the machine with AI experiments); Nintendo (Ring Fit Adventure) all’interno delle quali sono stati ideati ambienti con cui interagire, sfidarsi, giocare e sperimentare.

“Guardiamo al futuro senza paura e amiamo metterci in discussione sempre”, ha conlcuso Binaghi. “Lo facciamo con il nostro Purple Program, dove ci siamo aperti a Google, ad Amazon ed a Faceboook; con Radiocompass dove portiamo attenzione sul più dinamico tra i mezzi classici e poi ovviamente con Huddle, che rappresenta un momento fondamentale di conoscenza e di condivisione, in un contesto assolutamente informale”.

In un periodo in cui il tempo a disposizione è diventato una risorsa sempre più limitata, l’evento ha voluto concentrare in una sola giornata momenti con toni diversi, approcci diversi, storie e vissuti diversi, che gli invitati hanno potuto selezionare, personalizzando la propria agenda in funzione del proprio tempo, inserendo interventi accomunati da uno spirito pop e al contempo di stimolo non solo da un punto di vista di business, ma anche di pura visione e provocazione.