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Luca Giberna: le cdp sono ultimo anello di una filiera che deve imparare a fare sistema. Sì al bollino per film 100% Made in Italy, brava AIR3 che propone. Ma serve il pieno supporto delle troupe e delle loro numerose e confuse associazioni per garantire competitività

Luca Giberna, BLOWUPFILM.

Cosa ne pensi della proposta air3 di taxcredit e bollino made in italy a film prodotti con filiera 100% italiana?

“Air 3 si sta muovendo molto bene con proposte interessanti che toccano temi caldi nei confronti dei quali altre associazioni sono molto più timide. Penso che sia giusto e doveroso sostenere la filiera italiana con incentivi e contributi economici. A questo riguardo devo pero dire che abbiamo bisogno del pieno supporto delle troupe e delle loro numerose e confuse associazioni per garantire la migliore competitività delle produzioni svolte in Italia. Non so se la formula del tax credit sia la migliore, certamente è una strada da valutare”.

Ma la qualità dipende dal passaporto, insomma perché in troppi prediligono ‘lo straniero’? 

“La qualità ovviamente non ha un passaporto, quella garantita dai talenti italiani è sicuramente molto elevata e va sostenuta garantendo anche budget adeguati. Spesso quando si produce italiano si hanno meno mezzi e i tempi sono ridotti.  Sotto questo aspetto si deve fare un passo in avanti togliendo di mezzo il pensiero che le grosse produzioni vadano affidate agli stranieri. Di converso va però considerato che il mercato dei talenti stranieri è enorme e quindi a volte si possono trovare soluzioni più indicate per il crafting e che consentono una maggiore e diversa personalità alla produzione”.

Quanto servirebbe far lavorare i nostri talenti di tutta la filiera al fine di incrementarne il valore in ottica sistemica?

“Il ‘sistema Italia’ è tutto da realizzare e sostegni e incentivi sono gli strumenti più sensibili da utilizzare per favorirne lo sviluppo”.

A livello di efficienza e pure di costi, il 100% made in italy cosa comporta? 

Il sistema Italia sicuramente evita sprechi di tempo e di costi e consente di lavorare fianco a fianco con agenzie e clienti sin dalle fasi iniziali. E’ un vantaggio che va sfruttato e che spesso porta aun risultato migliore sia in termini di qualità che di costi. Purtroppo i casi in cui questo si verifica sono ancora pochi”.

In un momento come l’attuale che ruolo sentite di poter avere pro economia e paese, e come? 

“Il momento è veramente difficile e qualunque azione sia in grado di creare vantaggi per il nostro paese è molto importante. Rappresentiamo un piccolo settore, ma tutti noi produttori dobbiamo sentire la responsabilità di sostenerlo in modo da superare questa critica contingenza. Siamo l’ultimo anello di una catena che sta a valle dei decision makers e quindi possiamo solo cercare di evidenziare i problemi e stimolare a fare scelte di un certo tipo. Ad altri spetta la responsabilità della scelta. Trovo che le proposte che arrivano da Air3 – questa come altre in merito alle gare – siano tutte molto interessanti e dovrebbero costituire stimolo per “svegliare” le altre associazioni del mondo pubblicitario”.