‘Inspiring Words’, Sorridere, di Diego Parassole, Comico e Formatore, AINEM Ambassador.
Sorridere all’epoca del coronavirus: una riflessione mica da ridere. Una testimonianza che credo sia utile per tutti coloro che in questo momento, per motivi diversi, fanno fatica a ridere, sorridere e apprezzare ‘il bello’, è quella di Victor Frankl, lo psicologo che ha dato vita alla logoterapia: “Arte nel campo di concentramento: è mai possibile? Dipende certo da ciò che si intende per arte. Di tanto in tanto vi furono, comunque, persino dei cabaret improvvisati… Si sgombra una baracca, si accostano alcune panche di legno e si costruisce un programma. Alla sera, giungono quelli che nel lager hanno avuto abbastanza fortuna (…) vengono per ridere un poco, o per piangere; in ogni caso per dimenticare un poco. Qualcuno canta un paio di canzoni, qualcuno recita delle poesie, qualcuno fa dello spirito sulla visita del lager, anche con intenti satirici. Tutto ciò deve servire per dimenticare. E in realtà aiuta moltissimo. Anzi, aiuta tanto che alcuni prigionieri (…) si recano al cabaret del lager nonostante le fatiche del giorno e accettano persino di perdere così la loro razione di minestra”. Noi per fortuna, anche se ‘reclusi in casa’, la minestra ce l’abbiamo. Non scordiamoci di sorridere. E di gustarci la bellezza che la vita ci riserva. Quante volte hai sorriso oggi”?
Libro: Uno psicologo nei lager di Victor E. Frankl Ed. Ares