‘Inspiring Words’, Leggerezza di Italo Calvino
Più di trent’anni fa Italo Calvino nelle sue prodigiose Lezioni americane è riuscito a elaborare una sintesi estrema del suo tempo quando scriveva che “forse l’inconsistenza non è nelle immagini o nel linguaggio soltanto: è nel mondo”.
Calvino ci ha lasciato in eredità la formula per salvarci da quella che definì “l’epidemia pestilenziale del linguaggio”: la ricetta è fatta di qualità letterarie trovate nelle opere di Dante, Galileo, Leopardi, Lucrezio, Ariosto e Gadda. La prima di tali qualità è la leggerezza, intesa non come superficialità ma precisione, valorizzazione del dettaglio e dei significati importanti. La leggerezza è uno dei rimedi efficaci contro l’abbruttimento cognitivo, nella letteratura come nella vita, ben venga la leggerezza “pensosa” che “può far apparire la frivolezza come pesante o opaca”. Essere leggeri vuol dire avvicinare alle persone argomenti che sembrano lontani senza cadere nella trappola del sovranismo o della vaghezza. Serve una nuova dimensione mentale, anche nella politica, che sfugga al burocratese, agli slogan acchiappavoti e al giornalismo acchiappalettori. Alla morte di Calvino nacque la tv e poi la politica commerciale, seguita dalla politica social della “bestia”, del voto sulla piattaforma digitale e dei talk show con gli applausi finti.