‘Inspiring Words’, Numeri, di Riccardo Trecciola, Ricercatore della Fondazione Organismo di Ricerca GTechnology e Coordinatore Dipartimento Tecnologie AINEM.
Mi piace considerare i numeri come un vocabolario infinito di parole, collegate tra di loro attraverso le regole di una grammatica chiamata matematica. Possono essere utilizzati per narrare storie che altrimenti sarebbero difficili se non impossibili da raccontare perché ambientate nel fantastico mondo della geometria. I numeri sono ‘importanti’ perché rappresentano la magnitudine di un fenomeno, ma se non sono accompagnati da unità di misura chiare e pertinenti, questi diventano fragili, inconsistenti nonché pericolosi. In questi giorni, più che mai, le unità di misura sono importanti per narrare la tragedia in cui siamo immersi al fine di poter prendere le decisioni che ci accompagneranno nel prossimo futuro. Il significato dei fenomeni viene spesso trovato non nella quantità numerica ma nella relazione che c’è tra le diverse unità di misura. Come il pastore pigro che per non alzarsi in piedi dalla sua comoda posizione sdraiata contava le zampe e non le teste delle pecore, dobbiamo sempre cercare il senso delle relazioni tra le unità di misura per spiegare i fenomeni che vogliamo raccontare riducendone il più possibile l’errore. Un esempio di storia raccontata, più che con i numeri, con la geometria è il gran classico: ‘Allegro ma non troppo’ raccolta di racconti di Carlo Cipolla detto Il Cipolla.