‘Inspiring Words’, Crisi Economica, di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Non è andato tutto bene. E l’economia andrà peggio, prima di migliorare. La crisi spaventa, evoca immagini di povertà, la genera davvero. Nel 2012, con una caduta dei consumi metà dell’attuale, il numero di poveri aumentò di 900mila unità. La crisi vanifica gli sforzi compiuti nel passato per migliorare la nostra condizione: il prodotto è perso, ma parte del reddito lo prendiamo a prestito dalle generazioni future con il debito pubblico. Contiamo che capiranno. Nel frattempo si reagisce: nel nostro intimo c’è qualcosa che scaccia la paura se riusciamo ad ascoltarlo. È la voglia di rinascita, di conquista, una caratteristica che il benessere dato per scontato anestetizza. L’ostacolo va superato, non c’è altra scelta. Come fare? Attingendo all’immaginazione, alla creatività. Vale per tutti, ma specialmente per gli imprenditori. Dipende da ciascuno di noi, ma soprattutto da loro. Imprenditori antidoto alla crisi. La politica e le istituzioni devono coinvolgerci in un credibile progetto collettivo che renda coerenti gli obiettivi di sanità e sicurezza con quelli di una robusta ripresa. Non possiamo aspettare altri dieci anni per riprenderci quanto perso: la storia economica italiana non può essere una storia di crisi intervallate da lamentazioni e riforme incompiute.
Breve lettura consigliata: L’uscita dalla crisi del debito sovrano: politiche nazionali, riforme europee, politica monetaria – Lectio Magistralis, Ignazio Visco, Pavia, 25 marzo 2014.