Riccardo Robiglio, RED ROBIGLIO & DEMATTEIS, risponde con questi lavori alla nostra chiamata per identificare tra i propri quelli che hanno lasciato il segno e quelli che lo lasceranno. L’occasione è il prossimo Festival di Cannes alle porte, ma l’intento è riflettere sempre e comunque sul valore della comunicazione, meglio della ‘bella comunicazione’. Che può anche coincidere con meritati podi internazionali, ma obbligatoriamente coincide con risultati di posizionamento, identità e pure di business per marche e clienti.
“Hanno lasciato il segno:
- il rilancio del Gruppo Fiat e della nuova 500. Dal 2005 al 2012, un lavoro enorme, difficile, entusiasmante guidati da Sergio Marchionne, manager altrettanto difficile ed entusiasmante. Siamo partiti idealmente dalle felpe create da Lapo, il primo seme del nuovo orgoglio Fiat quando la Fiat era sull’orlo del baratro. Da quel seme, attraverso una comunicazione coraggiosa ed efficace su tutti i modelli del Gruppo Fiat, abbiamo ricostruito la relazione tra il brand e gli italiani. Nel 2007, la 500 è stata la prima auto lanciata sul web, 9 mesi prima dell’arrivo nei concessionari, con una campagna 2.0 quando il 2.0 era neonato. Nel frattempo Panda, Grande Punto, Giulietta, i veicoli professionali tornavano a fare audience e numeri. Nel 2010, dopo il merger con Chrysler, abbiamo iniziato lo stesso lavoro globale su Jeep e oggi il brand è top of mind anche in Italia.
- ‘The beauty of a second’, la piattaforma digitale Montblanc – anno 2012. Questa piattaforma digitale ha vinto 7 Cannes Lions di cui 2 ori e per la categoria del lusso ha rappresentato la prima esperienza veramente ‘social’. Il prodotto, i cronografi Montblanc. L’idea fu creare un festival del cinema dedicato ai film che duravano 1 secondo, proprio per celebrare l’unità di misura per eccellenza del cronometro, il secondo. La gente comune fu invitata online a mandare il proprio film. Un successo clamoroso e totalmente inaspettato: quasi 6 mila film spediti da ogni angolo del mondo, e una premiazione di grande impatto a Berlino in occasione della Berlinale. Presidente della giuria Wim Wenders.
Lasceranno il segno:
- La rifondazione del brand Sorgenia – dal 2014. Un lungo, bellissimo lavoro ancora in corso su un brand che attraversava una crisi. Insieme a un gruppo di manager di rara qualità, siamo ripartiti da zero, dal logo, e abbiamo costruito la nuova essenza del brand e il suo futuro. L’idea che ci animava, e che ancora ci anima, è puntare tutto sull’energia delle persone, sulla loro possibilità di migliorare se stessi e il mondo attraverso nuovi comportamenti che portano alla sostenibilità energetica e sociale. Abbiamo proposto questo viaggio a Bebe Vio. Con lei abbiamo parlato di energia ma anche di immigrazione, diversità, pari opportunità. Oggi Sorgenia è la prima ‘digital energy company’ italiana, la più scelta, la più seguita dal pubblico più’ esigente, informato, digitalizzato.
- Il futuro del brand Müller e del concetto di piacere – dal 2019, insieme a Müller Italia, abbiamo iniziato un percorso di rilettura complessiva del brand e del concetto di piacere alla luce della ultime grandi trasformazioni sociali, soprattutto quelle femminili. Uno studio che ha incrociato la crisi del Covid e che getta le fondamenta di una nuova era per il leggendario ‘fate l’amore con il sapore’. Prossimamente vedrete l’inizio di questo nuovo cammino”.