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Comunicare è fondamentale. Ma oggi, Enrico Finzi docet, il Roi della pubblicità ha perso il 30%. Colpa dell’omologazione. Poco coraggio, imitazione e incapacità di insistere. Comieco risponde con l’ironia

Al via, infatti, la nuova campagna a firma DIFFERENT con il duo Giovanni Storti e Giacomo Poretti a sostegno del riciclo. E non è un caso che l’Italia qui brilli.

Come è emerso ieri durante la conferenza stampa che ha presentato con un talk, ovviamente ironico vista la presenza dei due comici, oltre al Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, al Presidente Comieco Alberto Marchi e al sociologo Enrico Finzi, la terza edizione della Paper Week.

Ne parliamo con Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco.

Aggiungendo che, a proposito del Roi decrescente della pubblicità, la causa indicata da Enrico Finzi è soprattutto l’omologazione. Pensate che, ad esempio, l’82% delle persone non ricorda il brand auto degli spot (numerosi) di auto visti in prime time. L’ironia, come anticipato nel titolo, resta antidoto, perché ancora in pochi la praticano. Eppure la ‘politica del sorriso’ in tempi di ansia diffusa funziona. E poi l’ironia è connessa all’intelligenza, una società che usa l’ironia per comunicare è una società avanzata.

Ma perché allora vediamo così tanta pubblicità uguale e nemmeno eccellente? Finzi non ha dubbi: la qualità dei manager e degli imprenditori che si occupano di comunicazione si è abbassata. Quando si vanno ad analizzare i diversi casi, si scopre come le agenzie presentino proposte coraggiose, ma poi le aziende finiscono per scegliere quella meno rischiosa, quella più simile a quanto fa il concorrente, magari più blasonato.

Come se ne esce? Con il coraggio e la capacità di insistere.