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‘La vittoria del secolo. Come i Mondiali dell’82 (non) hanno cambiato l’Italia e gli italiani’, di Marco Alfieri, Responsabile IlSole24Ore.com

Italia-Brasile 1982 è stata la partita del secolo della generazione che negli Ottanta aveva dai 7-8 ai 20 anni. Troppo piccoli per Italia-Germania 4-3 dei mondiali di Mexico ’70 e già grandicelli ‘per la loro prima volta’ durante le ‘notti magiche’, poi finite male, di Italia ’90.

Partendo da quel mondiale spagnolo e, soprattutto, da quella partita, nel podcast ‘La vittoria del secolo. Come i mondiali dell’‘82 (non) hanno cambiato l’Italia e gli italiani’disponibile da martedì 5 luglio, il responsabile de IlSole24Ore.com Marco Alfieri racconta l’Italia che usciva dagli anni di piombo per entrare negli Ottanta dei consumi, del made in Italy, dei colori, dell’immaterialità, delle tv commerciali e che ebbero in quella vittoria inaspettata un momento fondativo decisivo. Una breve parentesi patinata, di unità nazionale, prima che crollasse tutto e che il Paese si rispaccasse di nuovo.

Il podcast è composto da 5 episodi: i primi tre sono disponibili da martedì 5 luglio e gli ultimi due da lunedì 11 luglio su  www.ilsole24ore.com e le principali piattaforme.

Il primo episodio si intitola ‘Il re delle pellicce’ nel quale l’autore, Marco Alfieri, racconta l’ascesa (e poi la caduta) della pellicceria pavese ‘Annabella’ e quindi dello status symbol delle pellicce (il cui patron Giuliano Ravizza, che fu anche rapito nel 1981, era amico di Mike Bongiorno e di Berlusconi) per rappresentare in modo efficace anche l’ingresso dell’Italia negli anni ’80, i suoi successi, i suoi marchi, il boom della Borsa, del made in Italy nel mondo e delle tv di Berlusconi: “Mi ha sempre incuriosito il cartellone pubblicitario ‘Annabella’ a bordo campo nelle partite del mondiale spagnolo – spiega  l’autore – in mezzo ai brand delle multinazionali dell’epoca faceva capolino il rosso e il giallo di una rampante pellicceria pavese, capace di sfruttare i nuovi canali del marketing e della pubblicità tv”.

Il secondo episodio si intitola ‘Calcio e regime’ ed è dedicato al filo rosso che unisce le nazionali incontrate dagli Azzurri nella fase finale dei Mondiali di Spagna. “È lo spettro degli anni Settanta da lasciarsi alle spalle tra terrorismo (Italia), dittature (Brasile, Argentina, la Spagna organizzatrice del torneo, la Polonia in piena rivoluzione di Solidarnosc) ma anche separazioni e crisi economiche (la Germania divisa in due dal Muro, finalista del mondiale contro l’Italia”, spiega Alfieri nel podcast.

La terza puntata si intitola ‘I fantasmi del Sarrià’, nella quale l’autore racconta quello che è passato alle cronache come il ‘girone della morte’ intrecciando tre storie: quella di uno stadio minore che oggi non esiste più (il Sarrià è stato abbattuto nel 1997) e che fu il vecchio stadio dell’Espanyol; la storia dell’arbitro di Italia-Brasile scampato all’olocausto e, infine, ‘l’ultima spiaggia’ di Paolo Rossi solitario, triste y final, sommerso dalle critiche della stampa italiana, “veri e propri hater da macchina da scrivere in epoca pre internet”, come spiega Alfieri.

Lunedì 11 luglio sarà la volta degli ultimi due appuntamenti del podcast dedicato ai mondiali di calcio dell’82: ‘Generazione Pablito’ con il ricordo di Italia-Brasile: “La mia personale scoperta dell’epica, la partita del secolo. La rinascita di Paolo Rossi dopo la squalifica e il toto scommesse. E poi la storia della foto del bimbo brasiliano piangente a fine partita che fa il giro del mondo”, ricorda Alfieri e ‘Fratelli d’Italia?’, l’ultimo episodio che ripercorre il periodo dopo la vittoria contro il Brasile e il trionfo mundial; il mito di Pertini, la partita a scopa sul volo di rientro in Italia, il francobollo celebrativo con Zoff e la coppa del mondo: “Tutti sul carro degli Azzurri dopo averli massacrati e l’Italia unita da Aosta alla Sicilia sotto il tricolore e dietro i gol di Paolo Rossi. Peccato che quella gioia regalerà una stabilità effimera al nostro Paese perché – racconta il podcast – nei fatti gli anni Ottanta a colori e del boom incubano la nascita della Lega, il crollo del Muro, la fine della prima repubblica e Tangentopoli, con l’Italia che si spacca di nuovo e si polarizza”.