Interactive

Video online, l’Italia è ancora indietro: colmare il gap vale fino a 750 milioni di euro. L’analisi condotta da Bain & Company

Roberto Prioreschi, Managing Director Bain & Company Italia e Turchia

Nei prossimi anni, i brand dovranno cogliere le opportunità non sfruttate dell’advertising legato al video online, soprattutto in un contesto in cui la spesa pubblicitaria in Europa, al 2024, potrebbe toccare quota 188 miliardi di euro. Quella digitale, in particolare, è in crescita a un tasso annuo composito del 7% e supererà l’advertising sui canali tradizionali, arrivando a rappresentare in Italia – nel 2024 – il 56% del totale della spesa.

Questo è quello che emerge dall’analisi condotta da Bain & Company, presentata durante Bain Video Uncovered, evento virtuale che ha visto come protagonisti Roberto Prioreschi ed Emanuele Veratti per Bain & Company, e la partecipazione – a testimoniare il ruolo chiave del video online – di Fabio Vaccarono, Vice President, Managing Director Google Italy.

“In Italia ci aspettiamo una crescita significativa della spesa in adv, in particolare sui canali di video online”, dichiara nella nota Roberto Prioreschi, Managing Director di Bain & Company Italia e Turchia. “L’accelerazione di questo canale ha un potenziale ad oggi inespresso. Un aumento della spesa compreso tra i 150 e i 300 milioni di euro, che andrebbe a colmare il gap esistente e potenzialmente offrirebbe ritorni compresi tra i 350 e i 750 milioni di euro”.

La crescita dell’adv sui video online sarà guidata da diversi fattori chiave, secondo l’analisi di Bain: l’ascolto attivo, la crescente diffusione della connected TV (CTV), l’abitudine – ormai consolidata post Covid19 – di trascorrere più tempo in casa e fruire di video online.

Una grande opportunità per i brand, che con l’advertising sul video online possono godere di un’arena meno affollata e di opportunità di comunicazione bidirezionale con i propri pubblici. Ma anche campagne di awareness concorrenziali da un punto di vista dei costi rispetto ai media tradizionali, con l’opportunità di misurare le performance delle campagne, a supporto delle strategie di branding.

Ma allora, cosa ha impedito, fino a oggi, di sfruttare il pieno potenziale dell’advertising sul video online Secondo l’analisi di Bain, sono cinque i falsi miti che si sono consolidati e che sarebbe utile scoraggiare: ‘il video online non genera vendite’, ‘la creazione di contenuti è difficile e costosa’, ‘i costi di Adv sono più alti rispetto ad altri media’, ‘le campagne sono difficili da monitorare e tracciare’, ‘organizzativamente è complesso cogliere questa opportunità’.

Fabio Vaccarono, Vice President, Managing Director Google Italy, ha commentato: “YouTube rappresenta la destinazione video per eccellenza per pubblici ampi e diversificati: che si tratti di sport, di musica, di tecnologia, amanti del fitness e della moda, le audience più importanti per i Brand passano sempre più tempo collegate a YouTube. Gli italiani trascorrono ogni giorno più di 30 minuti su YouTube. L’ampiezza e la ricchezza dei contenuti di YouTube è riflessa anche nella rapida crescita degli iscritti e nella tipologia di contenuto proposto. I canali YouTube, infatti, non sono solo la casa dei creator: editori, canali TV, case di produzione, etichette discografiche, canali sportivi e persino leader mondiali e spirituali contribuiscono attivamente alla crescita di questo ecosistema”.

Consapevoli delle opportunità offerte dal canale video online, Bain & Company ha sviluppato un nuovo strumento per comprendere e rispondere alle necessità delle campagne marketing dei propri clienti: VHS (Video Holistic Score).

Il toolkit, pensato proprio per cogliere il pieno potenziale inespresso dell’adv video digitale, è disponibile a partire da oggi per tutti i clienti di Bain.

Related articles