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La Russia lancia Rossgram, il simil-Instagram nazionale, per rimediare al blocco di tutti i social media di Meta. Accesso riservato a blogger, brand e investitori

Il 28 marzo è stato ufficialmente lanciato Rossgram, il social russo che sostituirà Instagram, che, essendo parte di Meta come Facebook, in Russia è completamente bloccato dalla mezzanotte del 14 marzo.

La motivazione è legata al fatto che secondo il Cremlino, la piattaforma avrebbe consentito la pubblicazione di messaggi di violenza contro l’esercito e il governo russo, anche se limitatamente ad alcune aree geografiche: prima si era parlato genericamente di Est Europa, poi era stata indicata la sola Ucraina. In ogni caso, l’Ufficio della Procura russo aveva bollato Meta e i suoi social come estremisti, richiedendo che esso venissero messo offline il prima possibile. Richiesta che è sta stata prontamente esaudita.

Tuttavia il blocco, sostanzialmente ininfluente per Facebook, che ha pochi milioni di utenti in Russia, si è rivelato ben più rilevante per Instagram, i cui utenti russi sarebbero nell’ordine degli 80 milioni di persone, tra cui non si contano creator e influencer. Così è stato prontamente lanciato Rossgram, una sorta di clone di Instagram, che dal 28 marzo, come già accennato, è ufficialmente online, ma pronto ad accogliere, per lo meno in questa fase iniziale, solo i blogger più attivi, i brand sponsor e gli investitori. Gli utenti ordinari potranno invece accedere nel corso del mese di aprile. L’app è disponibile sia per Android che per iOS ed ha strumenti e funzionalità familiari per chiunque utilizza già Instagram, a cui si ispira anche nel disegno e nei colori.

Oltre a ciò l’app offrirà alcuni servizi in più, come la possibilità di attivare dei progetti di crowdfunding e di impostare contenuti accessibili solo a pagamento.

Non è chiaro se sarà possibile accedere anche al di fuori della Russia, ma la risposta è probabilmente negativa, in quanto vi sarebbe più di un problema di sicurezza da risolvere preventivamente, oltre a non essere in linea con il progetto ‘l’internet russa solo ai russi’, staccata dal resto del web mondiale (come è già stato fatto in Cina, Paese ‘protetto’ da una ‘muraglia cinese’ di router e di gateway il cui scopo è isolarlo dal resto del mondo online).