Si è chiuso il probelma creato dal disservizio alla posta di Libero e Virgilio, in blackout dallo scorso fine settimana a sabato sera 28 gennaio. O per lo meno, si sono chiusi gran parte degli aspetti tecnologici di questa improvvisa interruzione, ma si stanno aprendo quelli dei rimborsi. E i ristori agli utenti arriveranno. In un modo o nell’altro. Da una parte ora lo promette infatti la stessa società che gestisce questi servizi, ItaliaOnline. Dall’altra varie associazioni dei consumatori concordano che gli utenti hanno diritto a qualche forma di indennizzo e si stanno già muovendo per ottenerli.
Ma prima di approfondire gli aspetti legali, guardiamo a quello che racconta la stessa Italiaonline, casa madre delle due mail principali, ma anche di tutte le altre, da .iol a .blu, che si sono trovate improvvisamente ‘spente’.
“Ad oggi tutte le caselle di posta Libero Mail e Virgilio Mail sono accessibili via webmail (ovvero sui portali libero.it e virgilio.it)”, scrive nella tarda serata di sabato Italiaonline. “Stiamo gestendo il progressivo reintegro dei messaggi inviati ai nostri utenti nei giorni scorsi, che saranno recapitati progressivamente a seconda del comportamento dei provider di posta che hanno gestito il traffico delle e-mail negli ultimi giorni”.
“Per quanto riguarda l’accesso tramite Libero Mail App e Virgilio Mail App“, prosegue il comunicato, “questo è adesso pienamente disponibile per gli utenti Android, mentre non è ancora completo per gli utenti iOS, i quali possono comunque alternativamente accedere al servizio di posta elettronica tramite webmail, ovvero sui siti libero.it o virgilio.it. Con l’apertura di tutte le webmail ai nostri utenti, si è fatto un passo avanti importante nel restituire accesso ai messaggi e ai dati. Sta proseguendo parallelamente il ritorno al completo funzionamento di tutte le funzionalità”.
Per gli aspetti ancora da implementare per essere pienamente funzionante, gli esempi non mancano, ma la situazione è di fatto sostanzialmente risolta. D’altra parte, l’interruzione del servizio è durata quasi una settimana: non sorprende che ci siano degli strascichi. ItaliaOnline spiega infatti che di norma in questi casi i sistemi di posta rimandano in automatico le mail non recapitate. Non tutti i sistemi, però, lo fanno di default.
Per gli aspetti risarcitori, invece, c’è molto da discutere, a partire dal riconoscimento di responsabilità per un servizio offerto gratuitamente. Più fondate le richieste di chi ha sottoscritto un abbonamento ‘business’, ma anche in questo caso sarà da valutare da parte del giudice l’effettivo ammontare del danno. Mentre le associazioni di consumatori non accettano l’esenzione di responsabilità firmata da tutti gli utenti che hanno sottoscritto a titolo gratuito. Preparate il pop corn: ci sarà da divertirsi!