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Il Direct to Consumer Billing, un’opportunità da 8,5 miliardi di dollari per gli operatori mobili

Il Direct to Consumer Billing (DCB), cioè la fatturazione diretta da parte dell’operatore, rappresenta una modalità di pagamento sempre più popolare per la transazioni relative ai servizi digitali e un’enorme opportunità per tutti nell’ecosistema, in particolare per gli operatori mobili che cercano modi per accelerare la loro tiepida crescita – se ve bene – attuale.

L’istituto di ricerca Ovum prevede che i ricavi transazionali totali dalla DCB saliranno dai 46 miliardi del 2018 fino a 79 miliardi nel 2023, con il settore degli app store dei diversi sistemi operativi che farà registrare la crescita più rapida. Si prevede che la quota degli operatori delle entrate del DCB aumenterà del 47% tra il 2018 e il 2023, raggiungendo gli 8,5 miliardi, superando la crescita prevista del 10% delle entrate totali dei servizi di telecomunicazione nello stesso periodo.

Inoltre, tranne in Giappone e nella Corea del Sud, il DCB rappresenta solo il 5% dei ricavi da mobile commerce, mostrando quindi un grande potenziale di crescita nella maggior parte dei paesi, in particolare nei mercati emergenti

Il DCB è anche un’opzione sicura e conveniente per i consumatori che effettuano pagamenti tramite cellulare; la facilità d’uso e la sicurezza consentono agli operatori di telefonia mobile di crescere rapidamente in termini di eCommerce e offrono agli abbonati un modo alternativo ed efficiente di pagare l’acquisto dei molti servizi digitali, con i propri numeri di cellulare nativamente sono compliant sia alle normative KYC (conosci il tuo cliente), sia ai requisiti di identità per le transazioni.

I mercati emergenti, in particolare, hanno un enorme potenziale ancora da sfruttare a causa delle carenze legate ai sistemi finanziari, con la maggior parte dei cittadini priva di un conto bancario, e tanto meno provvista di una carta di credito. Ad esempio, in America Latina la metà dell’intera popolazione non ha accesso bancario, e solo 113 milioni di persone nella regione, su una popolazione totale di 625 milioni, dispongono di carte di credito.

Gli ostacoli normativi e le preoccupazioni commerciali relative ai margini bassi hanno ostacolato a lungo la diffusione in molti paesi, ma negli ultimi anni il DCB ha guadagnato terreno sia nei mercati avanzati sia in quelli emergenti. La maggior parte degli app store e dei principali fornitori di contenuti sta cercando di abilitare il DCB come opzione, su larga scala, per essere in grado di acquisire nuovi segmenti di mercato in collaborazione con le società di telecomunicazioni.

Juniper Research afferma che la spesa dei consumatori attraverso questo metodo di pagamento dovrebbe passare dai 28 miliardi di dollari nel 2018 a quasi 90 miliardi entro il 2024. In altre parole, la fatturazione con l’operatore rappresenterà, a valore, più di una su cinque transazioni di contenuti digitali nel 2024.

L’attrazione verso il DCB per i dealer e i retailer, al contrario, è semplice da spiegare: alla fine della giornata i commercianti vogliono essere pagati e vogliono essere in grado di accettare qualsiasi forma di pagamento i loro clienti abbiano a disposizione.
Il DCB offre ai commercianti un canale di pagamento aggiuntivo, in cui la base di abbonati dell’operatore rappresenta milioni di potenziali nuovi clienti ed è anche un modo più semplice per i clienti esistenti di acquistare prodotti e servizi.

Poiché si appoggia sulla relazione esistente tra l’operatore di telefonia mobile e l’abbonato, il DCB non è solo sicuro ma anche facile da usare, richiede meno passaggi per completare la transazione rispetto alle carte di credito, mentre la garanzia dell’identità di chi effettua l’operazione è assoluta: non per nulla le banche hanno accettato l’autenticazione forte tramite smartphone come necessaria per validare bonifici e trasferimenti di valori economici.
In più, gli aggregatori di DCB consentono ai marchi digitali di acquisire nuovi clienti ed espandersi rapidamente in nuovi mercati, mentre anche le partnership con altri retailer sono semplificate.

Forse ironicamente, il più grande ostacolo a DCB sono stati gli operatori stessi, che in genere hanno mostrato una certa lentezza nell’adottarlo.
La ragione ovvia è che dal punto di vista dell’operatore, il DCB è un’opportunità a basso margine, che a prima vista non è molto attraente in un momento in cui gli operatori si trovano ad affrontare una riduzione dei margini nel loro core business (voce e SMS) e si affrettano a identificare nuovi flussi di entrate, che nella maggior parte dei casi saranno al più incrementali.

Al riguardo, Ovum ha osservato che, mentre le entrate DCB complessive sono in aumento, la quota degli operatori attualmente è in calo, il che significa che le entrate DCB per gli operatori cresceranno più lentamente (47% tra il 2018 e il 2023) rispetto alle entrate da dati mobili (62%) e rappresenteranno meno dell’1% delle entrate totali del servizio mobile.

Anche per gli operatori interessati all’idea di DCB in linea di principio, esistono altri ostacoli pratici che sono spesso legati ai tipi specifici di opportunità commerciali. Ad esempio, il DCB per i beni fisici richiederebbe agli operatori di ridurre le commissioni di fatturazione almeno del 3% per essere attraenti, ma le loro strutture di costo non sono affatto predisposte per questa riduzione. Presenta inoltre un aumento del rischio di crediti inesigibili, oltre della cannibalizzazione: ad esempio, gli utenti prepagati che indirizzano il loro credito su acquisti a basso profittabilità invece di ricaricare gli SMS o i dati.

Ma l’ecosistema digitale si evolverà con o senza la presenta degli operatori mobili, e il DCB potrebbe assicurare che abbiano un forte ruolo di partnership in quell’ecosistema, non solo per connettere consumatori e servizi digitali, ma come infrastruttura di pagamento eCommerce scalabile di cui i retailer e i fornitori di contenuti necessitano per far crescere la propria attività.

Il vero valore per gli operatori risiede negli indicatori chiave di prestazione indiretti, come un superiore permanenza del cliente come abbonato, una maggiore ARPU e una fidelizzazione complessiva. Gli operatori potranno diventare il perno dell’ecosistema DCB: man mano che i retailer offrono nuove forme di contenuto digitale ed emergono nuove piattaforme, gli operatori devono necessariamente assumere il proprio ruolo di fornitori affidabili di pagamenti consumer.

 

Massimo Bolchi

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