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Il Digital Services Act entra in vigore nell’Unione Europea: occhi puntati sulle piattaforme con oltre 45 milioni di utenti attivi

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Il Digital Services Act (DSA), una legge europea che riguarda la sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali, oltre che la moderazione di contenuti, è entrato in vigore il 1° settembre 2022, ma la aziende hanno avuto tempo fino al 25 agosto scorso per adeguarvisi. Queste norme, che riguardano piattaforme social, motori di ricerca, siti di eCommerce e altre società che a vario titolo offrono prodotti, servizi e contenuti online, hanno lo scopo di migliorare la sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali, oltre che la moderazione di contenuti.

Le norme si applicano a tutte le aziende che operano online, ma sono particolarmente stringenti nei confronti delle cosiddette ‘Big Tech’, ovvero le piattaforme con oltre 45 milioni di utenti attivi nell’Unione Europea. Queste aziende sono tenute a essere più trasparenti sui propri dati e algoritmi, oltre che sulle loro attività, e a moderare con maggiore attenzione contenuti nocivi o pericolosi.

Tra le altre cose, le nuove norme prevedono che le aziende condividano con le autorità di regolamentazione dettagli sul funzionamento dei propri algoritmi, che permettono anche di personalizzare contenuti e pubblicità sulla base dei comportamenti e degli interessi degli utenti.

Tra le principali novità del DSA, vi sono anche:

  • Obbligo di trasparenza sui dati e algoritmi utilizzati dalle aziende, oltre che sulle loro attività.
  • Obbligo di moderazione, filtraggio, blocco o rimozione di contenuti nocivi o pericolosi.
  • Obbligo di sospendere gli utenti che abbiano violato più volte il regolamento.
  • Controlli annuali da parte delle autorità di regolamentazione e sanzioni fino a un massimo del 6% del fatturato annuo nel caso di infrazioni ripetute.

Negli ultimi mesi, diverse aziende hanno adottato provvedimenti per conformarsi alle nuove norme, che hanno già avuto effetti concreti. In particolare, TikTok ha introdotto il divieto di mostrare pubblicità personalizzata agli utenti minorenni e ha reso possibile per tutti gli utenti, con l’ultimo aggiornamento, la disattivazione della personalizzazione dei contenuti. Ciò significa che gli utenti di TikTok che vivono nei paesi dell’Unione Europea potranno scegliere se vogliono continuare a vedere i contenuti selezionati dall’algoritmo sulla base dei propri comportamenti e dei propri interessi, o se disattivare la funzione. Nel secondo caso, agli utenti verranno mostrati “i video più popolari sia nel paese in cui vivono che nel resto del mondo”, recitano le nuove normative del social cinese.

Le nuove norme europee sulle aziende del settore digitale sono un passo importante verso una maggiore trasparenza e sicurezza del web. Non è ancora chiaro quali saranno gli effetti concreti di queste norme, ma è certo che avranno un impatto significativo sul modo in cui le aziende digitali operano in Europa.