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Dal 2024 Apple supporterà l’interoperabilità dell’Instant Messaging con Android e gli altri sistemi operativi. Ma iMessage rimarrà, con la sua separazione netta tra ‘bolle blu’ (utenti iPhone) e tutti gli altri nelle ‘bolle verdi’

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di Massimo Bolchi

Apple ha annunciato l’intenzione di adottare uno standard di messaggistica che consentirà finalmente l’interoperabilità tra le funzioni di messaggistica proprietaria, come iMessagge, e quelle supportate da Android e da altri sistemi operativi. Il cambiamento aggiungerà funzioni come le ricevute di lettura, gli indicatori di digitazione, un migliore supporto per le chat di gruppo e la condivisione di immagini e video di qualità superiore, su tutte le comunicazione tra un utente Apple e un non-Apple. Cupertino ha dichiarato che aggiungerà il supporto per lo standard RCS (Rich Communication Services) ai suoi prodotti nel corso del prossimo anno.

“Riteniamo che RCS Universal Profile offra una migliore esperienza di interoperabilità rispetto a SMS o MMS”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda della Mela. “Questa funzione sarà presente parallelamente a iMessage, che continuerà a essere l’esperienza di messaggistica migliore e più sicura per gli utenti Apple”.

Questa decisione arriva, un po’ a sorpresa, in seguito alle pressioni esercitate dalle autorità di regolamentazione e dai concorrenti per un funzionamento più uniforme tra i sistemi operativi. Android (e quindi Google) ha chiesto inutilmente a lungo questa innovazione, ad esempio, ma il passo decisivo è stato quello della UE: il Digital Markets Act dell’Unione Europea richiede alle aziende di rendere i loro servizi chiave interoperabili tra le varie piattaforme. E all’inizio di quest’anno la UE ha avviato un’indagine per verificare se iMessage debba essere considerato un ‘core product’ e quindi sottoposto alle prescrizioni del DMA.

Nel frattempo Google, che già supporta lo standard RCS all’interno della sua app di messaggistica, ha chiesto in numerose occasioni alle Autorità europee di intervenire ai sensi del DMA. All’inizio di novembre, l’azienda ha scritto una lettera alla Commissione europea sostenendo che iMessage è effettivamente un ‘core product’ di Apple e che quindi dovrebbe essere obbligato a conformarsi alla normativa. Apple sostiene invece che la diffusione di iMessage in Europa è minoritaria, e quindi non v’è ragione di indurla a cambiare le policy industriali del brand.

La decisione di adottare l’RCS appare come una risposta intermedia, in grado di soddisfare le esigenze europee senza cambiare davvero le cose nei suoi aspetti fondamentali: la Blue Bubble, che indica tutti gli utenti iPhone, separandoli nettamente dalla Green Bubble di tutti gli altri, dovrebbe infatti rimanere. I messaggi RCS saranno indicati da un ‘bollo verde’, proprio cone gli SMS e gli MMS, che lo sono da sempre.