Youmark

Userfarm: siamo enabler di creatività. La crowd amplia le opportunità per tutti, in un processo che virtuosamente arricchisce, pro sistema. Brand, agenzie, centri media, case di produzione, registi, filmmaker. Oggi, specie nel digital, qualità significa molto di più di qualità produttiva. E’ anche potenziale di engagement

https://www.youtube.com/watch?v=lyg3V_2SQdc

Di ieri la pubblicazione della nostra intervista a Mosaicoon. Di alcuni giorni fa il contributo di Stefania Siani alla presentazione della prima ricerca che fa il puto sul branded content. Ancora, l’incontro voluto da youmark a IF! per parlare di videoera. Il tutto per dire che siamo a un punto di svolta. Il video gioca il ruolo da leone. Si moltiplicano le opportunità, cambiano anche le modalità d’accesso e i processi, in ottica win win ed è naturale che all’approfondimento del tema dedicheremo i migliori interventi.

Intervista a Anna Cappellini, coo & head of strategy Userfarm.

Anna Cappellini

Qual è la vostra reazione all’affermazione “nella fruizione dei video  le persone non hanno piacere a ricevere messaggi promozionali”?

“Oggi le persone vogliono contenuti rilevanti per loro. Soprattutto sui social e sul mobile, dove vivono una parte importante della propria quotidianità. Userfarm è un enabler di creatività che scatena il potenziale creativo di oltre 100.000 filmmakers in ottica ‘people talking to people’: a fianco della comunicazione che posiziona il brand, quella su cui lavorano le agenzie e i centri media, oggi servono centinaia di contenuti video in grado di ingaggiare le persone in una conversazione non stop. I filmmakers della nostra crowd, con la freschezza, la spontaneità, l’innovazione dei linguaggi, lo rendono possibile”.

Quindi la crowd non è ‘nemica’ di agenzie e centri media?

“Certo che no, anzi. Abbiamo lavorato a fianco di Zenith per il video contest Santal e il grande progetto global di corti verticali Nespresso Talents, con GTB per Ford, con We Are Social per Barilla”.

Il contest può essere considerato non premiante per i creators, cosa ne pensate?

“I nostri filmmakers crescono con noi. Per loro oggi abbiamo più di 200.000 euro di reward sui progetti in corso. E per ogni video contest arriviamo a selezionare fino a 60 video.E non è solo una questione di guadagni, ma di crescita creativa. Per il progetto Nespresso ad esempio, il più importante e innovativo video contest del 2016, i corti verticali selezionati, sono stati celebrati al Cannes Film Festival. Siamo fieri di portare a testimonianza del successo uno dei 3 filmmakers con noi sul palco dell’Eurobest 2016 a Roma la prossima settimana”.

Quindi, volendovi dare una definizione, quale? Enabler tecnologico, piattaforma di crowdsourcing?

“Piattaforma tecnologica di crowdsourcing estremamente evoluta con un potenziale umano illimitato. Oggi, soprattutto nel digital, qualità significa molto di più di qualità produttiva. Significa anche potenziale di engagement. Ci sono video ‘imperfetti’ dal punto di vista produttivo, che hanno sviluppato più di 13 milioni di views organiche, perché le persone si sono ritrovate nel contenuto e di conseguenza lo hanno condiviso. Siamo nell’era digitale, ma la dinamica è antica”.

Come gestite la molteplicità dei contenuti e qual è il ruolo dei brand e delle agenzie?

“Il brief viene attentamente disegnato a fianco del brand e dell’agenzia. La freschezza, libertà, spontaneità della crowd di filmmakers è supportata da un team pronto a spiegare il brief, rispondere alle loro domande, offrire un supporto tecnologico, verificare tutti i diritti. Ai brand e alle agenzie il piacere di scegliere, condividere oppure rilavorare, rieditare, e creare valore da questa materia grezza e ad altro quoziente emotivo che è la creatività partecipativa”.

Come cambia il modo di concepire la creatività video?

“Si tratta semplicemente di ‘posporre il controllo’. Studiare con noi un brief, lasciare che migliaia di filmmakers si mettano alla prova, e poi convergere su ciò che più rappresenta la ‘pancia’ del brand. La bellezza di un video contest su Userfarm è che i brand stessi scoprono cose di sé, le agenzie attingono insights per disegnare strategie future. Userfarm per i brand è come un amico saggio che non riesce a tacere, e alla fine quando lo ascolti riesce sempre a sorprenderti e a restituirti una visione inaspettata delle cose e anche di te stesso”.

Siete entrati a far parte di Filmmaster Productions nel gruppo IEN, cosa è cambiato?

“E’ una bellissima opportunità per tutti, filmmakers inclusi. Filmmaster Productions può incontrare nuovi talenti cresciuti all’interno della nostra crowd. Abbiamo all’attivo bellissime case study in cui il team di Filmmaster Production e Userfarm hanno lavorato in modo integrato con la crowd unendo eccellenza qualitativa, internazionalità, freschezza dei contenuti: Radio Deejay, Alitalia, Consiglio Europeo”.

Ma la crowd funziona?

“Provare è l’unico modo. Nella classifica Mosaicoon dei brand virtuosi ritroviamo Ferrero, di cui siamo partner per la digital video strategy, con ben 8 video contest a livello globale tra cui: Nutella, Tic Tac, Kinder Bueno. Riconosco anche Smart, Purina, Lufthansa, S. Pellegrino, Fernet Branca, ecc. Per dare i numeri, solo negli ultimi 12 mesi la nostra crowd ha generato più di 3.000 video originali sui brief dei nostri clienti. Oltre al fattore umano, che è essenziale, la tecnologia anche per noi ha un ruolo determinante. Abbiamo appena lanciato un Social Pack per valorizzare i video nativi su facebook e la fruizione da mobile. Il tutto sempre nell’ottica di portare i brand sempre più verso i propri fan, con contenuti vicini alla propria realtà, veri, empatici e per questo ad alto potenziale virale”.

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