Michele Rinaldi, Ad SOLUZIONE GROUP.
Sta finendo il 2022. Che anno è stato per voi?
Il 2022 è stato un anno molto positivo sia in termini di crescita del business sia in termini di progetti realizzati. Abbiamo creato un nuovo modello organizzativo multidisciplinare ed abbiamo codificato un nuovo approccio distintivo e di ‘rottura’ alle Relazioni Pubbliche che ci ha aiutato sia nella fidelizzazione dei clienti storici sia nell’acquisizione di nuove aziende e brand.
Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?
Senza dubbio aver lanciato sul mercato Contemporary PR. Si tratta di una nuova disciplina che punta ad innovare fortemente il mercato delle relazioni pubbliche grazie ad un approccio basato sulla “messa a terra” dello storytelling di marca e sul superamento del confine mentale tra social media, influencer e PR più tradizionali. Riuscire a ri-orientrare le tre aree storiche della nostra agenzia (branding, media relations, digital) sotto un’unica visione che pone lo storytelling e la conseguente content strategy come elemento centrale di ogni progetto, è stata una sfida che il mercato ha già iniziato a riconoscere come vincente.
Contingenza a parte, che cosa augurate all’industry per il nuovo anno, insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?
Il nostro augurio è che la competizione tra agenzie possa essere sempre di più orientata al merito delle idee e delle metodologie proposte senza cadere nella tentazione di prendere la scorciatoia dello sconto e della sua inevitabile conseguenza: l’abbassamento del livello qualitativo delle persone e dei progetti che caratterizzano l’industry. Affinché questo avvenga, crediamo che sia opportuno fare sistema e non rinunciare mai, in nessuna call o email, ad educare clienti e prospect verso una corretta interpretazione del ruolo che le PR dovrebbero avere nella strategia di comunicazione aziendale.
In che direzione va il rapporto con i clienti, a cosa state lavorando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni
Cerchiamo di ottenere e generare sempre più fiducia e rispetto presso tutti i loro stakeholder. Per farlo cerchiamo di guidarli verso una visione della comunicazione che non sia necessariamente prodotto-centrica ma che punti a riequilibrare il rapporto prodotto/marca, sviluppando progetti strategici che mirano a qualificare reputazione e consenso come i veri KPI di primo livello da raggiungere.
Nell’era della proliferazione dei touch point in cosa le relazioni pubbliche possono fare la differenza?
La relazione tra consumatore e brand nasce e si evolve attraverso una molteplicità di canali, in qualsiasi momento e luogo, fisico e digitale. Le Relazioni Pubbliche devono aiutare le aziende a surfare tra questi touch point evitando il disordine narrativo. Devono lavorare per amplificare il posizionamento di marca e devono saper trasferire un’immagine mentale precisa e capace di rendere un’azienda o un brand davvero rilevante per qualcuno.