Raffaele Bifulco, Founder & Managing Director NEWU.
Sta finendo il 2022. Che anno è stato per voi?
È stato l’anno della conferma; il modello di business che abbiamo immaginato e costruito funziona, per questo dobbiamo migliorarlo.
Quali gli obiettivi raggiunti di cui andate più fieri?
Abbiamo aumentato le industrie con cui collaboriamo nonché ulteriormente allargato la geografica territoriale su cui ci muoviamo. Abbiamo aumentato il team con persone di alto profilo che condividono la filosofia NEWU.
Contingenza a parte, che cosa augurate all’industry per il nuovo anno. Insomma quali gli ambiti sistemici su cui lavorare pro tutti?
L’augurio è che sia più virtuosa e meno autoreferenziale.
In che direzione va il rapporto con i clienti, su cosa state ragionando per vestire meglio le loro esigenze, a quali ambiti, nuovi servizi, visioni?
Come detto sopra, il nostro modello di business si sta dimostrando funzionale alle esigenze delle persone con cui ci confrontiamo; siamo soliti non scindere il rapporto in cliente-fornitore in favore di un rapporto tra persone in movimento in una quotidianità moderna, in costante trasformazione, che implica un quotidiano inizio.
Nell’era della proliferazione dei touch point ha ancora senso parlare di memorabilità delle campagne? Quanto la creatività è in grado di difendere l’efficacia della comunicazione contro velocità e quantità di messaggi e contenuti?
Spesso si è soliti nascondere la mancanza di un concetto forte dietro il rumore di tanti punti di contatto, col risultato di creare solo confusione. Certi latini dicevano ‘rem tene, verba sequentur’ che arbitrariamente tradotto potrebbe essere ‘se si possiede una creatività forte, può essere trasmessa come si vuole’.
