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Domande tra il serio e il faceto per creativi contemporanei. Alessandro Egro, Tribe Communication: sono un creativo romantico. Corteggio, sfido, invoco e a volte pure prego la creatività, che se infiamma il cliente è pronta per vivere. Oggi ciò che detesto di più è il Covid-19. Mentre infermieri e medici sono coloro che possono cambiare il mondo

Alessandro Egro, Chief Creative Officer & Co-Founder TRIBE COMMUNICATION. 

Dovendo usare una cosa, un animale, un luogo per descriverti, quale? 

Una candelina di compleanno, quelle che non si spengono quando soffi.

Cannes è ancora il non plus ultra della creatività in comunicazione, o sei d’accordo tocchi al Ces?

Non ces n’è. Cannes ancora non ha rivali.

Che tipo di creativo sei?

Sono uno di quei creativi romantici, che durante un brief vede la sua creatività volare via, spesso si perde nei meandri dell’inconscio. La aspetto impaziente fino all’ultimo secondo prima della consegna. La corteggio, a volte la sfido, la invoco mentre la sento ardere, e ogni tanto la prego. E lei è pazzesca, mi lascia sempre con il fiato sospeso ma ritorna sempre, contaminata dalle esperienze della mia vita e del mio team di lavoro. E quando infiamma il cliente, vuol dire che è pronta per crescere e vivere in mezzo ai consumatori, come un’amica.

Caffè, cappuccino, the o centrifuga?

Caffè doppio in tazza grande

Meglio vincere o partecipare?

Odio perdere.

Nei reparti creativi oggi manca? 

Il ping pong.

L’era in cui vorresti rinascere?

In questa vita sono già rinato più volte e tutte le volte ho pensato che fosse la migliore.

Il brand per cui lavoreresti gratis?

Quello che riesce a convincermi.

Il social che elimineresti?

Riporterei in vita duepuntozero.

Film preferito?

Big Fish.

L’ad da sogno?

Quello che fa sognare.

Network o indipendente?

Dipende.

Se creatività è la creatività, ossia femminile, ha un senso?

Certo che ha un senso, la creatività è donna ed è la parte generatrice della mente. Chi pensa di controllarla la vedrà svanire. Chi impara a conoscerla, a seguirla, a dargli forza verrà sorpreso con la nascita di idee che fanno la differenza.

La cosa che proprio non ti va giù? 

Il Covid-19

Nei panni di chi cambieresti di più il mondo? 

Ultimamente Dottori e Infermieri mi fanno emozionare.

Cosa ti piace di più di te e cosa detesti?

Amo il mio silenzio e detesto il mio silenzio.

Quanto conta quello che si è nel lavoro che si produce?

Chi non ha il coraggio di ascoltarsi non produrrà un lavoro che ambisce all’ascolto da parte del consumatore.

La domanda più stupida di quelle che ti ho fatto?

Questa.