Ovviamente proseguendo nella tradizione di un’agenzia che ha fatto della stabilità valore (in 30 anni lui è il terzo ceo), pur puntando sui giovani (i 50 anni di Caporizzi sono l’eccezione a una media che va dai 25 ai 35) ai quali vanno i maggiori sforzi di formazione, arginando il problema della deprofessionalizzazione che spesso affligge il comparto, troppo teso al contenimento dei costi. In quanto al portafoglio, l’obiettivo è insistere nell’eclettica capacità di annoverare multinazionali (dal farmaceutico al food, al tecnologico, con le ultime acquisizioni di Microsoft e Samsung), start up e piccole aziende (ad esempio Smartbox e BlaBlaCar.it), consci che dopo il triennio 2010-2012 di crescita, il prossimo sarà probabilmente più modesto, ma nella speranza che l’Expo del 2015 riaccenda entusiasmi.
Al microfono di youmark Fabio Caporizzi, ceo Burson-Marsteller italia.