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Dimissioni di Boscacci dalla vicepresidenza dell’Adci, un motivo per riflettere su senso e modi della nostra industry. Romano/Unusual Communications: che pensiero, strategia, creatività e disponibilità di informazioni precise e approfondite sui clienti tornino al centro. Di tutto

Non commento la ‘vicenda Boscacci’ perché non posseggo elementi per esprimere giudizi. Mi concentro quindi sulla domande di conseguenza posteci.

E’ evidente che lo scenario è cambiato radicalmente. I media che si sono affiancati a quelli tradizionali hanno reso necessarie nuove competenze in agenzia e in azienda. La crisi economica ha indebolito ancora di più le agenzie e non si può negare che le aziende un po’ ne abbiano approfittato. Penso però che sia necessario uscire dall’assunto ‘social/viral = risultati a basso costo!’ Anche perché gestire adeguatamente una campagna social richiede molti addetti e molto tempo, e ormai anche investimenti, quindi costa. FB e i social hanno fornito un meraviglioso alibi ad agenzie e aziende. Sono convinto dell’utilità, specialmente su certi cluster sociodemografici, di FB e degli altri social, ma nella maggior parte dei casi, a mio avviso, le attività social e digital continuano ad essere il corollario, per quanto utile, del teorema.

Proteggere bilanci, professioni, creatività, mercato e clienti, dunque, oggi è possibile ad alcune condizioni:

  • grande onestà intellettuale
  • etica del lavoro
  • garanzia di professionalità da entrambe le parti
  • remunerazioni che permettano di erogare consulenza di qualità e di rispettare le norme del diritto del lavoro.

Ciò non toglie che sia necessario un nuovo modello organizzativo all’interno delle agenzie (già attuato, almeno per quanto ci riguarda). Penso che ormai le rigide strutture degli anni passati (account, art, copy, produzione), così come gli antichi metodi di lavoro, si siano estinti.

Secondo me, al centro di tutto, affinché si possano tutelare i bilanci e al contempo cercare efficacia, ci sono sempre il pensiero, la strategia, la creatività e, la disponibilità di informazioni precise e approfondite sull’azienda per cui si lavora.

I bilanci, il conto economico, i budget sono importantissimi, ma se prendono il sopravvento e ci concentriamo troppo su di essi e magari ne abbiamo anche timore sarà difficile riuscire a fare volare il pensiero e, in definitiva, ad offrire una comunicazione di qualità ai nostri clienti”.

Pasquale Romano, ad e partner Unusual Communications.

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