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Rilasciata la ricerca ‘State of online video 2020’. Il lockdown ha prodotto nuovi utenti pay, ma resta elevata la sensibilità al prezzo e cresce il consumo di User Generated Content

Il consumo di video online è più popolare che mai, con una media globale di quasi otto ore (sette ore e 55 minuti) e una media italiana di oltre 7 ore alla settimana. Poiché i consumatori sono rimasti a casa durante la pandemia, il consumo di video è aumentato del 16% a livello globale nell’ultimo anno. Questo, secondo la State of Online Video 2020, una ricerca commissionata da Limelight Networks. per capire le percezioni e i comportamenti dei consumatori riguardo i video online.

La ricerca si è basata sulle risposte di 5.000 consumatori in Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Singapore, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti, di età pari o superiore ai 18 anni, che guardano un’ora o più di contenuti video online ogni settimana.

“La domanda di video online è nettamente aumentata quest’anno in tutto il mondo, dal momento che così tante persone hanno trascorso più tempo a casa a causa della COVID-19 e cercavano intrattenimento, informazione e comunicazione”, conferma in una nota Nigel Burmeister, Vice President di Limelight Networks. “La nostra ricerca mostra che con l’aumento degli spettatori e degli abbonamenti, è fondamentale che i fornitori di contenuti abbiano la giusta combinazione di contenuti che i consumatori desiderano vedere, un’infrastruttura in grado di scalare per soddisfare la domanda e la tecnologia per offrire le migliori esperienze online possibili”.

I risultati principali del rapporto includono alcuni spunti di riflessione, tra i quali:

Restare a casa ha spinto a sottoscrivere nuovi abbonamenti ai servizi di streaming video. Quasi la metà delle persone in tutto il mondo (47%; 46% in Italia) si è abbonata a un nuovo servizio di streaming video negli ultimi sei mesi, soprattutto perché passava più tempo a casa a causa della COVID-19 (40%; 43% in Italia). Il secondo fattore che ha determinato la sottoscrizione di nuovi abbonamenti è stato la disponibilità di nuovi contenuti che le persone volevano vedere (25%; 23% in Italia).

I consumatori sono attenti al prezzo. Quasi la metà dei consumatori a livello globale (47%; 51% in Italia) cancellerebbe l’abbonamento al servizio di streaming a causa dei prezzi elevati. Più di un terzo (37%) degli utenti a livello globale ammette di condividere l’account o di utilizzare l’account di qualcun altro. L’Indonesia è il Paese con il più alto numero di persone (58%) che ammette di condividere le credenziali. In Italia è il 37%.

Il consumo di contenuti generati da altri utenti aumenta. La visione di contenuti generati da altri utenti è raddoppiata nell’ultimo anno, raggiungendo una media di Rilasciata quattro ore alla settimana a livello globale (3,5 in Italia). YouTube domina come la piattaforma più preferita per la visione di contenuti generati da altri utenti a libello globale (65%; 41% in Italia), seguita da Facebook (16%; 31% in Italia).

I ritardi sono un elemento critico. La maggior parte delle persone a livello globale (64%; 77% in Italia) afferma che sarebbe più incline a vedere un evento live in streaming se non ci fossero ritardi nella trasmissione in diretta.