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Performing VR, motion capture nel metaverso: Paolo Aralla, regista AIR3, presenta una tecnologia per eventi live virtuali

A fine 2019 AIR3, Associazione Italiana Registi, ha invitato i suoi iscritti a conoscere il MEET Center, una delle realtà più innovative del nostro Paese e grazie a questa connessione sono nati numerosi momenti di confronto con gli associati, fino alla creazione di questo evento, dove Paolo Aralla, regista associato AIR3, porterà la tecnologia del motion capture per eventi live virtuali.

La tecnologia del motion capture origina nel mondo del cinema e negli ultimi anni con l’esplosione del gaming è nata una vera e propria recitazione digitale con avatar fotorealistici.

Possiamo applicare questa tecnologia anche ai concerti e, quello che Aralla mostra al MEET è il primo step del suo progetto, dove un’artista indosserà la tuta di motion capture e nel metaverso (piattaforma virtuale) verrà visualizzato il suo avatar, grazie alla collaborazione con il 3D artist Alessio Albanese e Stefano Girardi che ha sviluppato la versione VR dell’evento.

Per chi non riuscirà a partecipare dal vivo, ci sarà la possibilità di vivere l’esperienza al VR Corner del MEET nei giorni successivi all’evento. Lo step finale del progetto darà la possibilità di visualizzare l’ologramma in AR del proprio cantante preferito e viversi, in compagnia dell’ologramma dei propri amici, l’esperienza.

La tuta di Motion Capture, con un caschetto per il tracciamento facciale, verrà indossata dalla cantante Sewit Jacob Villa in arte JV, artista della scena urban italiana, che canterà una mashup di I Will Always Love You e di un suo brano inedito, durata del brano 3 minuti circa. Si tratta di un rendering live 3D con l’avatar di JV

Il modo in cui si utilizzano le varie tecnologie le fa diventare utili, dannose o pericolose. La tecnologia è solo il mezzo, tramite il quale l’essere umano compie azioni, di qualsiasi genere. “La realtà virtuale è solo un momento transitorio, l’arrivo della mixed reality, evoluzione interattiva della realtà aumentata, visualizzata con smart glasses – racconta nella nota Paolo Aralla – andrà a sostituire gli smartphone nei prossimi 10 anni, aiutando la fruizione di contenuti”.