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Metaverso, un business da 1000 miliardi (nel 2025). La nuova corsa all’oro è già partita…

Il metaverso è già realtà, ma offre opportunità di lavoro? Questo interrogativo è a tuttora soggetto al condizionamento relativo allo sviluppo di questi mondi digitali immersivi, in cui molti di noi – si suppone – presto stringeranno relazioni, lavoreranno, faranno acquisti, condivideranno esperienze, gestiranno proprietà e attività. Insomma, lo popoleranno.

Il metaverso sarà una sorta di replica virtuale del mondo in cui viviamo attualmente, dove i rapporti sociali saranno però dominati dalla Realtà Virtuale, dalla Realtà Aumentata, dalla Blockchain, dalle Criptovalute, dagli NFT e dalla Digital Twin 3D Technology. Tutti strumenti, questi, che serviranno ad attestare la nostra ‘esistenza’ nei vari metaversi, perché, come del resto accade anche oggi nel mondo dei social media, probabilmente ne esisterà più di uno, di metaverso, sperabilmente connessi tra loro.

Ma, prima di animarlo, questo ‘nuovo mondo’ andrà creato. E così il Metaverso, già oggi, si sta trasformando in una grande fucina di opportunità lavorative. Non solo mestieri generati ad hoc, ma anche versioni futuristiche di lavori attuali, ovviamente basati sulle nuove tecnologie, ormai considerati tradizionali.

Una ricerca di Adecco, la multinazionale delle Human Resources, concorda con questo approccio: il metaverso è un concetto tecnologico che va oltre la nostra attuale comprensione dei mondi fisici e virtuali già dimostrati. Dovrebbe possedere un mercato del lavoro in forte espansione: in questo mondo 3D, alimentato da tecnologie di realtà aumentata e virtuale, in cui le persone possono lavorare, socializzare, giocare, si possono anche svolgere lavori ben pagati. I lavori nel Metaverse saranno probabilmente il prossimo argomento più discusso del settore tecnologico, destinato ad accelerare in breve tempo.

“Stiamo entrando nell’Internet a tre dimensioni. Il Metaverso sarà la continuazione del reale nel digitale, al cui interno verranno riproposte, tra le altre cose, tutte le professioni esistenti nel mondo reale, che però avranno come denominatore comune – nonché prerequisito essenziale – le competenze digitali“, sostiene in una nota Antonio Venece, Direttore della Geeks Academy, realtà italiana che crede nel potenziale del Metaverso anche in ottica lavorativa. In che modo? Creando, grazie alla Realtà Virtuale, alla Realtà Aumentata e alla Blockchain, un Metaverso che diverrà a tutti gli effetti un’estensione della nostra realtà e che finirà con l’arricchire i rapporti interpersonali, anziché impoverirli.

Essendo una piattaforma virtuale emergente che probabilmente prenderà vita ‘vera’ molto presto, il futuro del metaverso è fondamentalmente nelle mani di coloro che lo stanno attualmente costruendo. A partire da sviluppatori back-end, designer 3D o programmatori, c’è un vasto numero di competenze necessarie per garantire il funzionamento efficiente della piattaforma, che a sua volta fornirà una serie di opportunità di carriera in un’ampia gamma di settori.

Per capire il balzo in avanti prossimo venturo, basti pensare che nel 2020 la dimensione del business legato al Metaverso si attestava attorno ai 50 miliardi di dollari ma, secondo una stima effettuata da Grayscale, già nel 2024 dovrebbe raggiungere un valore di 800 miliardi, per toccare la quota dei 1.000 miliardi in un tempo tutto sommato molto  breve.

E una buona parte degli investimenti, proprio per quanto appena detto, si concentrerà sul reclutamento di ‘hands’ e ‘minds’ da impegnare nella sua crescita. Volendo fare alcuni esempi concreti, nel 2021 le offerte di lavoro riconducibili alla Blockchain negli Stati Uniti sono aumentate del 395% e, attualmente, le competenze nel settore sono le più richieste in Francia, Germania e Regno Unito.

La sola Meta prevede di assumere circa 10 mila ingegneri europei per lo sviluppo del suo metaverso nei prossimi cinque anni. Perché questa promette di essere la vera novità: il metaverso potrebbe avere un’impronta europea, non più essere modellato sugli usi e costumi statunitensi. Come questo poi si tradurrà in termini di proprietà azionaria riesta tutto da vedere, ma è potenzialmente interessante poter pensare a uno dei metaversi al di fuori della mani delle tradizionali Big Tech.

Con l’esplosione su larga scala del Metaverso, dunque, non solo emergeranno nuove professionalità, ma sarà possibile calare le professioni attuali nelle tecnologie di ultima generazione, per renderle ulteriormente innovative. Ma di che tipo di talenti ha bisogno il metaverso? Proprio come uno smartphone, se non ci sono contenuti arricchiti, come social media, giochi, video, shopping con accesso a Internet, rimarrà in un limbo, un ‘voglio ma non posso’ che rappresenterebbe un incubo per coloro che vi hanno investito danaro (molto) e competenze.

Per quanto riguarda il contenuto del metaverso, il suo ambito è più ampio e diversificato rispetto alle odierne applicazioni mobili. Emergerebbero nuovi tipi di discipline e attività, tra cui assistenza sanitaria, attività sociali, tempo libero e persino forze dell’ordine. Basti pensare alle necessità Law & Order del metaverso, a partire dalle criptovalute e dagli NFT.

Lo stilista digitale è un altro esempio. Nel metaverso in futuro, tutti avrebbero un avatar, un gemello virtuale. Diventerà importante come presentare la propria personalità, il proprio gusto, i propri valori e adattarli alle diverse scene. O gli ‘architetti’ del metaverso, figure creative incaricate di immaginare e di ideare mondi completamente nuovi e coinvolgenti, responsabili della progettazione, della prototipazione e della creazione di ambienti virtuali e di esperienze 3D immersive.

Ma anche la declinazione metaverse-oriented di professioni oggi reali, quali gli organizzatori di eventi (nel metaverso ovviamente) e gli agenti immobiliari. Già oggi è possibile celebrare eventi virtuali per ricorrenze o momenti speciali della nostra vita, come nascite, anniversari o matrimoni, abbattendo i vincoli fisici del mondo reale. E gli investimenti immobilIari nel metaverso hanno già superato i 500 milioni di dollari nel 2021: le vendite accelerano il passo, tant’è che si prevede di superare il miliardo di valore alla fine di quest’anno. Qualcuno deve pur occuparsi di tutte queste transazioni, soprattutto quando scenderanno alla portata delle persone comuni.

Si racconta che nella Corsa all’Oro della California, nell’800, fece davvero i soldi chi si mise vendere tutto il necessario, dai muli ai badili ai crivelli, ai cercatori d’oro. Non chi cercava le pepite: lo stesso accadrà, mutatis mutandis, nei prossimi mondi virtuali? In ogni modo, gli ampi spazi del metaverso attendono la loro popolazione di pionieri e lavoratori digitali: chi si vuole aggiungere al gruppo?