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Socialyse Paris, parte del gruppo Havas, lancia NAverse, il primo gruppo di supporto dei ‘Narcotici Anonimi’ nel Metaverso

NAverse, il primo incontro del gruppo di supporto di Narcotici Anonimi (Narcotics Anonymous) nel metaverso, si è svolto giovedì 17 febbraio, con il supporto di Socialyse Paris e del suo partner tecnico VR Academy. Otto membri di Narcotici Anonimi sono venuti per discutere delle loro dipendenze e dei loro progressi verso una vita libera dalla droga, in una nuova modalità coinvolgente.

Narcotics Anonymous, una rete globale di gruppi di supporto, nata dal modello di Alcolisti Anonimi, da quasi 50 anni organizza incontri dedicati ad aiutare le persone tossicodipendenti che desiderano liberarsi dalla loro dipendenza, concentrandosi su parola, presenza, supporto e senso di appartenenza a una comunità unita.

Negli ultimi due anni, la dipendenza da droghe, alcol o farmaci è cresciuta con la stessa rapidità con cui le nuove misure preventive del Coronavirus hanno permeato la nostra vita quotidiana.

Una volta spalancate, però, le porte degli incontri dei Narcotici Anonimi si sono chiuse una a una, secondo le indicazioni dei sanitari e i vari lockdown imposti dai Governi. Mentre i membri abituati a partecipare a questi incontri sono riusciti a passare, con reazioni tutto sommato accettabili, a gruppi di supporto virtuali, è diventato più difficile per i membri nuovi o i potenziali iscritti fare il primo passo e provare veramente l’efficienza di una soluzione, che si basa comunque sulla presenza fisica (e morale) di una comunità che condivide gli stessi problemi.

Per affrontare questa situazione eccezionale, Socialyse Paris, un’agenzia del Gruppo Havas, ha consigliato e accompagnato Narcotici Anonimi nella creazione di un’esperienza immersiva nel metaverso per ricreare meglio la sensazione di presenza, supporto e guida che gli incontri fisici possono fornire.

Émilie Cabanié, Head of Influence, ed Emmanuel Quéré, Senior Strategic Planner di Socialyse Paris, hanno commentato: “Non è più un segreto che il metaverso sia una rivoluzione e rappresenti, qualunque cosa si possa sostenere al riguardo, un vero passo avanti. Sebbene sia comprensibile che alcune persone possano sentirsi preoccupate per questo, abbiamo scelto di utilizzarlo in modo ‘virtuoso’, integrandolo per tentare di risolvere una problematica di interesse pubblico. Ci siamo detti, e se la tecnologia immersiva permettesse un trattamento migliore delle malattie mentali, e in particolare delle dipendenze? È il nostro ruolo,, dopotutto, come professionisti della comunicazione e della pubblicità: utilizzare queste tecnologie in un modo significativo e offrire soluzioni pratiche ad alcune sfide chiave del nostro tempo. Ci auguriamo che questa prima esperienza ispiri iniziative simili anche altrove”.

Tra coloro che hanno preso parte a questa prima esperienza nel metaverso di Narcotici Anonimi, sia i membri regolari sia i nuovi arrivati hanno condiviso il racconto attraverso i propri avatar. Alcuni giornalisti selezionati sono stati inoltre invitati a partecipare all’iniziativa, portando il discorso sulla dipendenza in ambito mainstream, non più riservato ai ristretti circoli di coloro che sono stati toccati direttamente dal problema. Sono stati coinvolti infine anche gruppi sociali specificamente interessati: tossicodipendenti, loro familiari e amici, autorità pubbliche e medici.

I risultati sono stati straordinari. I membri di Narcotics Anonymous sono stati completamente conquistati dall’esperienza del metaverso, che rappresenta una vera soluzione per digitalizzare le riunioni, consentendo ai partecipanti di parlare liberamente con un completo senso di anonimato.

Una prima mondiale, che potrebbe ispirare ed espandersi ad altri gruppi di supporto psicologico.