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Impossibile rinunciare al proprio animale da compagnia… nemmeno nel metaverso!

Nel libro di Ernest ClineReady player one’ il metaverso è il luogo in cui chiunque può vivere avventure incredibili: corse clandestine, danze volanti, combattimenti epocali e altro ancora: del tutto diverso da quello presentato da Mark Zuckerberg qualche mese fa:”In un’ora e mezzo di presentazione, le uniche vere idee che Facebook ha mostrato della vita nel metaverso sono state versioni virtuali di casa nostra (arredata con brutti oggetti renderizzati in 3d), la partecipazione a riunioni virtuali e la possibilità di avere una postazione di lavoro virtuale invece di una fisica (lasciamo perdere quanto poco sarà maneggevole)”, ha sottolineato un articolo della testata americana PcGamer.

Nonostante ciò (o forse proprio per questo) le più diverse attività hanno iniziato a essere localizzate nel metaverso, o meglio, nei metaversi: dal Real Estate agli eventi, dall’arredo casa all’abbigliamento, tutte hanno ‘scoperto’ di aver bisogno del loro ‘gemello’ virtuale per crescere e svilupparsi anche nella nuova a promettente realtà.

Poteva forse il comparto degli animali domestici, un mercato che solo per il pet food ha sfiorato i 100 miliardi di dollari l’anno scorso nel mondo, rimanere estraneo da questa corsa? Certamente no, altrimenti come avrebbe fatto l’uomo del metaverso, virtuale e digitale, a vivere senza il suo cane o gatto (o criceto o qualsiasi altro animale) digitale, da coccolare e viziare.

Infatti ecco il ‘petverse’, il metaverso su misura dei pet, che prende forma e cresce ogni giorno di più. Attenzione però: non si sta parlando di qualche cosa che sia simile al Tamagochi di antica memoria: il gattino o il cagnolino virtuale di cui prendersi cura, e che spopolò negli anni ‘90 del secolo scorso. Qui si tratta di un ingresso a pieno titolo nel metaverso, dalla porta principale, come prevede ClassicDoge, che ha creato un metaverso dedicato agli animali domestici, che consente a chi è iscritto di scannerizzare immagini dei propri animali e di trasferirli così nella realtà aumentata e nel metaverso che preferiscono, non solo quello proposto da Meta, ma anche quello di videogame già esistenti che sono molto vicini, come per esempio Fortnite.

L’idea dell’azienda è quella di creare versioni avatar degli animali domestici da portare con sé nel metaverso, sfruttando anche gli NFT, per creare ‘look’ e accessori. Il pet trasformato in avatar potrà quindi essere portato a spasso, nutrito, spazzolato, potrà incontrare i pet di altri giocatori, partecipare a ‘missioni’ con l’avatar dell’uomo e a eventi. Condurre, insomma, una vita parallela, che però è pur sempre la vita dell’umano, che lo porta con sé in quella vita alternativa, coltivando una relazione inesistente.

Un’altra versione ancora è quella di Dogami, che non ricrea l’animale domestico nel metaverso ma consente di adottarne uno e di interagire con lui: lo scopo del gioco è addestrare, personalizzare e costruire cani, e compiere sfide che consentono di guadagnare i $DOGA, la moneta virtuale del petaverso Dogami.

Un’ulteriore avventura è quella del brand di ‘pet wellness’ DTC, che ha aperto un parco per cani all’interno del metaverso di Decentraland, piattaforma di realtà virtuale basata su Ethereum. Lo spazio virtuale, chiamato ‘Get Joy Dog Zone’, è stato progettato in collaborazione con M3taverse.io, infrastruttura di coinvolgimento web3 per persone e brand. Il piano futuro per la Get Joy Dog Zone è quello di costituire un ponte tra il mondo reale e le interazioni virtuali, approfondire le relazioni con i clienti dell’azienda e ospitare eventi e attività senza scopo di lucro a sostegno del benessere del cane.

Ma le prospettive vanno ben oltre. Vanno ad esempio al ‘Global Pets World’, un nuovo concetto nei parchi a tema, un luogo in cui gli animali domestici e i loro proprietari possono godersi insieme le strutture proprie dei theme park. Previsto per l‘apertura a Hong Kong nel 2024, Global Pets World avrà un hotel che accoglie gli animali domestici, ristoranti, una spa, giostre e parchi, nonché una clinica veterinaria completa, come recita il prospetto illustrativo. Ma anche muri commemorativi, crematorio e una struttura per ‘catturare’ gli amati animali domestici come avatar del metaverso, così da aiutare i proprietari affranti a conservare i ricordi dopo che gli animali saranno passati a miglior vita.

Che altro si potrebbe chiedere a un animale domestico? Nel petverse non provoca allergie, non sporca in casa, non perde i peli, non assilla quando è ora di mangiare, non deve essere condotto all’esterno per fare i suoi bisogni e la passeggiata quotidiana… Peccato che l’animale sia un robot virtuale, privo di quelle qualità, dalla coscienza di sé all’affetto profondo per il suo umano, che lo rendono un compagno ideale, da avere sempre al proprio fianco.