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Il più rapido fallimento di una banca negli USA: in due giorni la Silicon Valley Bank è stata chiusa ed è intervenuta la FDIC, che assicura solo i depositi sotto i 250mila dollari. Domenica la ‘pazza idea’ di un acquisto di Musk

silicon valley bank

La Silicon Valley Bank è crollata venerdì mattina, dopo 48 ore di incredibile corsa agli sportelli e una crisi di capitale che hanno portato al secondo più grande fallimento di un istituto finanziario nella storia degli Stati Uniti. Benché si tratti di un istituto di credito regionale, ripercussioni sul comparto Tech e startup sono molto rilevanti, per la specificità degli investimenti della banca

Le autorità di regolamentazione della California hanno posto la SVB sotto il controllo della Federal Deposit Insurance Corporation degli Stati Uniti, che agisce in qualità di curatore fallimentare, il che significa che liquiderà le attività della banca per rimborsare i suoi clienti, compresi i depositanti e i creditori.

Venerdì le azioni di SVB Financial Group (la casa-madre di SVB) hanno prolungato il loro crollo prima di essere bloccate nelle contrattazioni premercato in attesa di notizie, dato che importanti venture capitalist hanno raccomandato alle imprese di ritirare i loro soldi dalla banca, scatenando ulteriori preoccupazioni sulla salute finanziaria del settore bancario in generale.

Ma le cose saranno diverse questa volta dal crollo della Lehman Brothers: FDIC ha dichiarato che tutti i depositanti assicurati avranno pieno accesso ai loro depositi assicurati entro lunedì mattina. Ha dichiarato che pagherà ai depositanti non assicurati un ‘dividendo’ anticipato entro la prossima settimana’.

La situazione è iniziata mercoledì, quando SVB ha annunciato di aver svenduto una serie di titoli di credito USA in perdita e che avrebbe emesso 2,25 miliardi di dollari in nuove azioni per sostenere il proprio bilancio e far fronte agli inaspettati ritiri dei depositanti. Giovedì le azioni della società sono crollate, trascinando con sé altre banche. Venerdì mattina, le azioni di SVB sono state bloccate e la società ha abbandonato gli sforzi per raccogliere rapidamente capitali o trovare un acquirente. Venerdì sono stati bloccati temporaneamente anche molti altri titoli bancari, tra cui First Republic, PacWest Bancorp e Signature Bank.

Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha dichiarato domenica, dopo che voci si erano rincorse per tutto il week end, che non ci sarà alcun salvataggio per la Silicon Valley Bank, ma ha assicurato che l’amministrazione Biden sta lavorando a stretto contatto con le autorità di regolamentazione per tutti aiutare i depositanti.

Anche in UK, l’altro grande mercato di riferimento di SVB, le ripercussioni non sono mancate, anzi si sono sviluppate a velocità digitale. il governo britannico sta elaborando un piano di emergenza per le imprese tecnologiche colpite dal crollo della Silicon Valley Bank UK, mentre il Cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, ha avvertito che il settore è a “serio rischio“. Rischio che negli USA e nel Regno Unito assume i profili delle società tecnologhe che avevano affidato i loro soldi e i loro progetti a SVB, e che sono state eccezionalmente rapide a ritirali ai primi sentori sfavorevoli, accelerando paradossalmente il processo che volevano evitare.

Domenica infine, Elon Musk si è dichiarato “aperto all’idea” di acquistare la Silicon Valley Bank in parallelo con il suo lavoro per gettare le basi strutturali per poter effettuare pagamenti tramite Twitter, il social network di cui è da qualche mese il proprietario