Condé Nast presenta la sua nuova strategia globale per i contenuti, i nuovi leadership team e la struttura globale, mirata a trasformare tutte le attività creative per per servire meglio il pubblico e gli investitori pubblicitari, grazie all’indicazione di responsabili globali per i suoi marchi storici. Questo nuovo approccio strategico alla creazione di contenuti pone l’accento sull’attenzione alla qualità dei contenuti e alla copertura complessiva, rafforzando la capacità di ciascun marchio di riunire il meglio del giornalismo e della narrazione attraverso un’infrastruttura multimediale globale.
A guidare la trasformazione è Anna Wintour, che è stata nominata Chief Content Officer in tutto il mondo. Wintour ora ricoprirà anche il ruolo di Direttore Editoriale globale di Vogue, e continuerà la sua supervisione di Vogue USA. Christiane Mack, Chief Content Operations Officer, che è stata in gran parte responsabile dell’unificazione dei team creativi tra video, digitale e stampa, continuerà nel suo ruolo, facendo capo alla stessa Wintour e ad Agnes Chu, Presidente di Condé Nast Entertainment, per proseguire nel lancio di questo modello operativo globale.
Condé Nast ha anche nominato direttori editoriali globali di AD, Condé Nast Traveler e GQ, con i restanti brand che seguiranno all’inizio del 2021, con l’obiettivo di consentire alle testate di creare la migliore versione di ogni storia internazionale e distribuirla in modi personalizzati per ogni edizione locale. I direttori editoriali globali continueranno infatti a supervisionare l’edizione del proprio titolo nel mercato locale, oltre ad assumere le loro nuove responsabilità globali delle testate.
Le nuove nomine vedono Amy Astley quale Direttore Editoriale Globale di AD, Divia Thani Direttore Editoriale Globale di Condé Nast Traveller, e Will Welch, che sarà infine il Responsabile Globale di GQ.
Per Vogue, Edward Enninful sarà Direttore Editoriale europeo per i mercati di Regno Unito, Francia, Italia, Germania e Spagna. Allo stesso modo, Simone Marchetti è stato promosso a Direttore Editoriale europeo di Vanity Fair, incluse le edizioni pubblicate in Francia, Italia e Spagna. Le edizioni di Vanity Fair negli Stati Uniti e nel Regno Unito continueranno a essere supervisionate dall’Editor-in-Chief Radhika Jones.
I vicedirettori editoriali di AD, Condé Nast Traveller e GQ saranno rispettivamente Oliver Jahn, Jesse Ashlock e Adam Baidawi.
“La nomina di Anna rappresenta un momento cruciale per Condé Nast poiché la sua capacità di rimanere all’avanguardia nel connettersi con un nuovo pubblico, mentre coltiva e fa da mentore ad alcuni dei talenti più brillanti del settore, l’ha resa uno dei dirigenti più celebri”, ha affermato in una nota Roger Lynch, CEO di Condé Nast, a cui Wintour continuerà a riferire. “Edward, Simone e i nostri nuovi direttori editoriali globali, Amy, Divia e Will, hanno dimostrato durante la loro permanenza in azienda di saper catturare lo spirito del tempo, facendo crescere il loro pubblico su tutte le piattaforme. Con il loro successo hanno contribuito a plasmare i marchi più influenti del mondo e li hanno reinventati per il nostro nuovo ecosistema multimediale, e sono entusiasta di vedere i loro talenti aiutare a guidare il nostro prossimo capitolo”.
I direttori editoriali globali definiranno la strategia, la visione e il tono generali dei contenuti nei mercati e nelle piattaforme del loro titolo, inclusi i video in collaborazione con il team di Condé Nast Entertainment. Garantiranno la coerenza globale dei marchi rafforzando al contempo uno dei maggiori punti di forza dell’azienda: la narrazione e il reporting locale. Oltre ai loro ruoli globali, continueranno anche a supervisionare le edizioni locali dei loro titoli nei loro mercati.
“Le relazioni che abbiamo con il nostro pubblico oggi rappresentano scambi continui di idee e opinioni, ed Edward, Amy, Divia, Will e Simone sono magistrali nel loro approccio alla creazione di contenuti”, ha commentato Wintour. “Mentre guardiamo al futuro di Condé Nast, useremo la combinazione della nostra portata globale e della conoscenza e identità locale dei nostri brand per raccontare le storie più importanti, inclusive e stimolanti del nostro tempo”.