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DMA: la Commissione Europea avvia un’indagine contro Alphabet, Apple e Meta per sospetta non conformità. Le multe potranno arrivare al 10% del fatturato globale (e al 20% se le infrazioni verranno ripetute)

Margrethe Vestager
di Massimo Bolchi

La Commissione Europea ha avviato un’indagine di non conformità ai sensi del Digital Markets Act (DMA) sulle regole di Alphabet in Google Play e in Google Search, su quelle di Apple nell’App Store e nella schermata di scelta di Safari, e sul modello ‘pay or consent’ di Meta. La Commissione sospetta che le misure messe in atto da questi gatekeeper non rispettino effettivamente gli obblighi imposti dalla DMA.

Inoltre, la Commissione ha avviato indagini sulla nuova struttura tariffaria di Apple per gli app store alternativi e sulle pratiche di classificazione di Amazon sul suo marketplace, ordinando infine ai gatekeeper di conservare documenti per monitorare l’effettiva attuazione e il rispetto dei loro obblighi.

“Sospettiamo che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi al DMA”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Executive Vice-President della Commissione Europea e Responsabile della politica di concorrenza. “Ora indagheremo per garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa”.

Alphabet e Apple

La Commissione teme che le misure adottate da Alphabet e Apple non siano pienamente conformi, in quanto impongono diverse restrizioni e limitazioni.  È stato avviato perciò un procedimento nei confronti di Alphabet per stabilire se la visualizzazione dei risultati di ricerca di Google da parte di Alphabet possa portare all’autoreferenzialità in relazione ai servizi di ricerca verticali di Google (ad esempio, Google Shopping, Google Flights e Google Hotels) rispetto ad analoghi servizi concorrenti, garantendo ai servizi di terzi presenti nella pagina dei risultati di ricerca un trattamento equo e non discriminatorio.

La Commissione ha avviato anche un procedimento nei confronti di Apple in merito alle misure adottate per ottemperare agli obblighi di consentire agli utenti finali di disinstallare facilmente qualsiasi applicazione software su iOS, modificare facilmente le impostazioni predefinite su iOS e proporre agli utenti schermate di scelta che devono effettivamente e facilmente consentire loro di selezionare un servizio predefinito alternativo, come un browser o un motore di ricerca sul proprio iPhone.

Meta

Infine, la Commissione ha avviato un procedimento nei confronti di Meta per verificare se il modello ‘pay or consent’ recentemente introdotto per gli utenti dell’UE sia conforme all’articolo 5 del DMA, che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o utilizzare in modo incrociato i loro dati personali tra diversi servizi della piattaforma principale: in particolare si teme che la scelta binaria imposta possa non fornire una reale alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano, non raggiungendo così l’obiettivo di prevenire l’accumulo di dati personali da parte dei gatekeeper.

Altre misure di indagine e di applicazione

La Commissione sta inoltre adottando altre misure investigative per raccogliere fatti e informazioni al fine di chiarire se:

  • Amazon possa privilegiare i prodotti di marca propria sull’Amazon Store in violazione dell’articolo 6(5) del DMA, e
  • la nuova struttura tariffaria di Apple e gli altri termini e condizioni per gli app store alternativi e la distribuzione di app dal web (sideloading) possano vanificare gli obblighi previsti dall’articolo 6(4) del DMA.

La Commissione ha inoltre adottato cinque ordini di conservazione indirizzati ad Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, chiedendo loro di conservare i documenti che potrebbero essere utilizzati per valutare la loro conformità agli obblighi del DMA, in modo da preservare le prove disponibili e garantire un’applicazione efficace.

“La legge sui mercati digitali è entrata in vigore il 7 marzo”, ha ricordato Thierry Breton, Commissario europeo per l’Internal Market. “Abbiamo discusso per mesi con i gatekeeper per aiutarli ad adattarsi e possiamo già vedere i cambiamenti in atto sul mercato. Ma non siamo convinti che le soluzioni adottate da Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per uno spazio digitale più equo e aperto per i cittadini e le imprese europee. Se la nostra indagine dovesse concludere che non c’è piena conformità con la DMA, i gatekeeper potrebbero incorrere in pesanti multe“.

La Commissione intende concludere il procedimento entro 12 mesi. Se l’indagine lo giustificherà, la Commissione informerà i gatekeeper interessati delle sue conclusioni preliminari e spiegherà le misure che sta pensando di adottare o che il gatekeeper dovrebbe adottare per rispondere efficacemente alle preoccupazioni della Commissione.

In caso di violazione, la Commissione potrà imporre ammende fino al 10% del fatturato mondiale totale dell’azienda. Tali ammende potrìanno arrivare al 20% in caso di violazione ripetuta.