Interactive

Digital Audio Revolution: quasi 14 milioni di italiani hanno ascoltato almeno un podcast nel 2020. Una crescita del 15% anno su anno. La ricerca di Nielsen per ‘United States of Podcast 2020′

Non è certo da oggi che si inizia a parlare di Digital Audio Revolution: anche questa testata l’ha fatto, dedicando all’argomento uno Speciale Insight il mese scorso. Quindi è con autentico e diffuso interesse che questa settimana si è tenuta l’iniziativa ‘United States of Podcast 2020’, giunta alla sua terza edizione e promossa, come gli altri anni, da Audible: una giornata in streaming, come è ormai consuetudine quest’anno, che ha aperto i lavori con la ricerca di Nielsen sul mercato del podcast in Italia. Un settore che quest’anno ha visto uno sviluppo, legato alla pandemia e ai diversi lockdown, decisamente importante.

Non solo in Italia, peraltro: il mercato maggiore, al momento, sono gli USA, dove per il 75% della popolazione il termine ‘podcasting’ è di uso comune (in crescita rispetto al 70% dell’anno scorso) mentre il 50% della famiglie si dichiara ‘fan’ del podcasting e 155 milioni di persone hanno ascoltato almeno un podcast nell’anno. Ma passando a tempistiche più ravvicinate i progressi sono ancora maggiori: 104 milioni di statunitensi (il 37% dei rispondenti) hanno ascoltato un brano nell’ultimo mese (erano solo il 32% nel 2019) mentre gli ascoltatori settimanali di podcast hanno raggiunto quest’anno la quota di 68 milioni di persone. Tutti dati provengono dalla ricerca ‘Infinite Dial 2020’.

I numeri dell’Italia, ovviamente, sono lontani da queste cifre, ma mostrano in ogni caso un confortante segno ‘più’: la ricerca di Nielsen mostra infatti che sono stati 13,9 milioni i connazionali che hanno ascoltato almeno un podcast nel corso dell’anno, 1,8 milioni in più del 2019, pari a un ragguardevole +15%. Rispetto all’anno scorso è aumentata leggermente anche la media degli ascolti mensili, arrivata a 3,9 podcast a testa, contro i precedenti 3,7 (nella fascia 24-35 anni si arriva addirittura a 5,1) ed è cresciuta la lunghezza media di una sessione d’ascolto, a conferma della capacità dei podcast di attrarre l’attenzione anche per periodi piuttosto lunghi. Stabile invece la frequenza d’ascolto (il 28% almeno una volta alla settimana) che si impenna però tra gli heavy user, guadagnando due punti e arrivando fino al 6% tra questi ultimi, contro il 4% del 2019.

I servizi prediletti per l’ascolto sono quelli gratuiti, sia nel caso degli ascoltatori di podcast in generale (89%, +4% sul 2019) sia in quello degli heavy users (91%, +16%). Questo dato potrebbe risultare un problema per servizi a pagamento, come Audible e Spotify e i loro progetti di sviluppo futuri, sebbene l’ottimismo di questi ultimi risieda sempre più nella qualità di podcast realizzati ad hoc, destinati a soppiantare i contenuti radiofonici adattati.

Anche nella scelta dei luoghi di ascolto si è fatta sentire l’influenza della pandemia: l’ambiente domestico guadagna terreno (79%, +8% sul 2019) a scapito dell’automobile (29%, -5%) e dei mezzi pubblici (17%, -5%), ma anche dei momenti dedicati allo sport (15%, -3%). Per il ‘quando’, invece si nota un predominio del pomeriggio e della sera, sia durante la settimana sia nel fine settimana, b.

Ma quali sono le tematiche preferite degli ascoltatori italiani? News e attualità, approfondimenti tematici (apprezzati soprattutto dalla fascia più giovane di ascoltatori, dai 18 ai 24 anni), formazione e podcast di auto-aiuto. In questi casi è difficile separare il momento storico sicuramente particolare da una generica preferenza: di sicuro l’intrattenimento infantile ha visto incrementarsi i suoi numeri, come media sempre disponibile a intrattenere i più piccoli quando il resto della famiglia doveva dedicarsi a un altro impegno, quale l’home working o la Didattica a Distanza.

La ricerca di Nielsen ha analizzato anche chi i podcast non li ascolta: a fronte di un 43% di persone che ha spiegato di preferire altre tipologie di ascolto o altri media, risalta la percentuale di persone che ammette di non conoscere ancora questo tipo di servizio. Si tratta di un significativo 39% dei rispondenti, che si aggiungono al 19% che dichiara di non sapere come fare a trovare podcast di proprio interesse: una consistente quota di ascoltatori vergini su cui contare per far crescere ancora di più l’intero comparto.