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Adasta ed Equativ insieme nella ricerca di soluzioni cookieless per uscire dai ‘walled garden’ delle big tech

L’apprendimento all’uso di strumenti per la raccolta del consenso verso i cookie di terza parte continua ad evolvere e a aderire sempre di più a quanto previsto dal recepimento del GDPR ed alle successive indicazioni e modifiche recentemente introdotte dal Garante della Privacy.

Nell’ottica di una richiesta sempre più importante e crescente in termini di sicurezza e privacy da parte degli utenti, Adasta – concessionaria digitale – ed Equativ, stanno lavorando insieme per fornire le migliori possibilità e soluzioni nel pieno rispetto delle normative vigenti e che ugualmente consentano l’erogazione di advertising in pagina, anche in presenza di un rifiuto (parziale o totale) all’utilizzo dei cookie di terza parte.

Le esperienze maturate nell’arco degli ultimi mesi infatti, denotano come ci sia stato un deciso aumento della percentuale di rifiuto totale dei cookies di profilazione da parte degli utenti. Alcune recenti statistiche hanno infatti evidenziato un trend in netta crescita stimabile in oltre 10 punti percentuali rispetto al periodo immediatamente successivo alle modifiche indicate dal Garante durante lo scorso mese di gennaio ed alla successiva introduzione dell’aggiornamento delle maschere per la gestione del consenso. Gli stessi studi certificano come sei mesi dopo, la media del tasso di consenso negativo si sia attestata intorno al 20%, un dato in linea con quella che è stata l’esperienza in Francia, dove linee guida del tutto simili sono state introdotte nella primavera del 2021 e dove – dopo un anno e mezzo – la stessa percentuale ha raggiunto il 27%.

La porzione sempre maggiore di traffico privo di consenso, unitamente al fatto che alcune soluzioni di adserving presenti sul mercato non consentono in toto la monetizzazione in tale contesto (agendo di fatto come un adblocker), sta rendendo sempre più difficile per gli editori mantenere un adeguato volume di monetizzazione.

Per superare questa problematica e trasformarla in una nuova opportunità, le due realtà hanno collaborato al lancio di una soluzione innovativa che consentirà, grazie alla sua implementazione, di poter servire in trasparenza qualsiasi tipo di campagna, anche quando il consenso espresso dall’utente risulti essere negativo.

Grazie a una sinergia fra gli adserver di Adasta e di Equativ infatti, verrà eseguita un’analisi che discriminerà in tempo reale quale utente abbia espresso il consenso all’utilizzo dei propri dati e chi invece preferisce mantenere la propria navigazione anonima e non profilata.

La soluzione, quindi, consente all’editore di conservare inventory monetizzabile anche di fronte al rifiuto dei cookie da parte degli utenti. L’erogazione di campagne che non richiedano l’utilizzo di tracciamenti quindi trova ulteriore sfogo attraverso l’adserver di Equativ, garantendo ai publisher la monetizzazione in ambiente privo di consenso e – soprattutto – il pieno controllo sul proprio inventario.

“In netto anticipo rispetto a molte realtà della industry circa l’adozione di soluzioni post cookie” commenta nella nota Simone Chizzali, Founder & CEO di Adasta – che nel medio periodo dovranno necessariamente diventare lo standard di mercato, abbiamo cercato la migliore tecnologia che al tempo stesso, diventasse la nostra risposta all’esigenza sempre più pressante da parte dell’editore di valorizzare il proprio traffico senza un consenso espresso da parte degli utenti. Ancora una volta, Adasta, grazie alla pluriennale collaborazione con Equativ si fa pioniere nel rilascio di una soluzione che poche altre realtà italiane lato Supply hanno fin qui testato”.

A conferma di questa comune strategia anche Federico Troiani, Country Manager per l’Italia di Equativ aggiunge: “Stiamo vivendo una fase di consolidamento del settore, una fase in cui i giganti stanno cercando di arrogarsi il diritto di agire sulle leve di mercato. È in tale contesto che Equativ vuole essere un’alternativa ai walled garden, che sempre più vanno a comprimere lo spazio vitale degli editori. La collaborazione con Adasta, basata sulla nostra soluzione no consent, ha appunto l’obiettivo di fare riguadagnare il pieno controllo del proprio stack tecnologico, per andare a massimizzare le possibilità di monetizzazione”.